Varie, 5 marzo 2002
NEGRI
NEGRI Toni Padova 1 agosto 1933. Filosofo • «[...] il discusso fondatore di Potere Operaio, che dopo le vicissitudini degli anni ”70 e gli arresti, è diventato un intellettuale noto grazie ai saggi sulla globalizzazione ”Impero” e ”Moltitudine” [...]» (al. T., ”Corriere della Sera” 14/10/2009) • «[...] il nuovo Carlo Marx, il filosofo della rivoluzione nell’era della mondializzazione, il teorico dell’’operaio sociale” come nuovo soggetto rivoluzionario. [...] annoverato dal settimanale francese Le Nouvel Observateur fra i 25 più importanti pensatori contemporanei, una figura centrale nel rinnovamento del pensiero marxista. [...] condannato a dodici anni di carcere in un famoso processo negli anni Ottanta (il ”7 aprile”), latitante a Parigi, quindi rientrato in Italia [...] è sempre stato un intellettuale apprezzato dalla cultura universitaria e dalla gauche francese che non ha mai condiviso l’etichetta italiana di ”cattivo maestro” di una generazione di estremisti e terroristi durante gli anni di piombo. [...] Per la cultura e l’intellighentia francese, il ruolo di Toni Negri negli anni di piombo, la sua lettura del terrorismo italiano e della reazione ”terroristica” dello Stato sono dettagli del passato rispetto alla vasta opera di saggi critici che spaziano da Spinoza a Hegel, da Kant a Cartesio e che proiettano il pensiero di Toni Negri nella problematica dell’agire politico al tempo della mondializzazione. La consacrazione intellettuale non è peraltro un esclusiva francese: segue il successo internazionale di Impero, il libro scritto con Michael Hardt che, secondo il settimanale americano Time, collocò il pensiero di Negri fra i maggiori innovatori dell’anno 2001. [...]» (Massimo Nava, ”Corriere della Sera” 7/1/2005). «Ex docente di Dottrina dello Stato accusato di essere un ideologo del terrorismo degli anni Settanta, che dopo aver pubblicato Impero è diventato una star del dibattito internazionale sulla globalizzazione [...] Il papà era uno dei fondatori del Pci nel 1921, la madre era maestra elementare. Una vita dura: la scomparsa del padre, nel ”38 [...] la morte del fratello, volontario in guerra, nel ”43, a 17 anni. [...] Accidentato percorso politico e intellettuale, da Potere Operaio alla condanna del ”79 per associazione sovversiva e banda armata, alla fuga in Francia [...] ”Non vi fu alcuna alternativa”, commenta ancora adesso le morti degli anni di piombo. ”Era necessario rispondere allo stesso livello dello Stato. Le prime azioni militari ebbero luogo dopo la bomba di piazza Fontana nel ”73-’74”. L’origine della lotta armata? Nella ”memoria della Resistenza antifascista” che ha ”alimentato una certa tradizione insurrezionale”. Il rientro in Italia, dopo gli anni trascorsi sotto le ali protettive del governo francese, è stato condito di amarezza e disillusione. ”Quando sono tornato è crollato tutto... mi hanno accusato di aver fatto una scelta egoistica”. Negri, espatriato dopo essere stato eletto deputato, è stato a lungo bersagliato per la scelta di aver abbandonato amici e compagni e per essersi dato a una latitanza dorata. [...] Il professore sostiene di essere fuggito per salvaguardia personale, lui stesso stava per diventare vittima delle Br dopo che se ne era dissociato, quando ”dichiarai che la guerra era finita”» (Mirella Serri, "La Stampa" 16/6/2003).