Varie, 5 marzo 2002
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Oldfield Mike
• Reading (Gran Bretagna) 15 maggio 1953. Musicista • «Nel 1973, due avvenimenti scuotono la scena musicale inglese: il giovane Richard Branson, imprenditore e fricchettone, lancia (col celebre logo dei “due vergini”) la sua nuova etichetta discografica, la Virgin Records, destinata a incidere profondamente nel sound del decennio. Proprio con l’etichetta di Branson esce in tutto il mondo Tubular Bells, album firmato da Mike Oldfield e destinato a diventare il capostipite di un nuovo genere: il pop sinfonico, dove citazioni classiche, sperimentalismi e suggestioni folk si mescolano nel tentativo di dimostrare che anche il rock’n’roll era diventato adulto e meritava il rispetto della Cultura con la “C” maiuscola. [...] Oldfield era un ragazzo prodigio del pop allorché, a 19 anni, pose mano alla stesura dei diversi segmenti che sarebbero poi andati sotto il nome di Tubular Bells: un vero tour de force, un monumento musicale, che contiene la colonna sonora del film L’Esorcista e che Mike assemblò col contributo del più inesperto gruppo di dilettanti. Branson, infatti, fino a quel momento non aveva la più pallida idea di cosa fosse il mercato discografico, mentre Tom Newman e Simon Heyworth i due musicisti che insieme a Oldfield avrebbero costruito quell’ambiziosa cattedrale sonora, non avevano mai lavorato in un vero studio professionale. Lo stesso Oldfield era un teen-ager introverso, che si era formato con la musica e lo stile chitarristico di maestri come Eric Clapton e Bert Jansch. La prima esperienza Mike l’aveva fatta, ancora minorenne, con lo sperimentatore Kevin Ayers, e la sua band: la Whole Wide World. Poi aveva addirittura inaugurato la carriera solista, girando per i folkclub con uno show consistente esclusivamente in due lunghe suite per chitarra. Era il nucleo musicale attorno al quale sarebbe nato Tubular Bells. E ai discografici, naturalmente, non interessava: niente voci, niente batteria, un suicidio commerciale. Fu Branson, come detto, a credere in lui: il 25 maggio 1973 pubblica Tubular Bells come disco inaugurale del suo nascente progetto discografico. Non solo: grazie al suo innato senso del marketing e superando le ritrosie di Oldfield, Branson organizza una sontuosa presentazione live alla Queen Elisabeth Hall, con Mick Taylor dei Rolling Stones sul palco e Mick Jagger in platea a sollevare la curiosità dell’ambiente. Fu un successo travolgente: 15 milioni di copie vendute e 264 settimane di permanenza nelle classifiche britanniche» (Telesio Malaspina, “L’Espresso” 29/3/2001).