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 2002  marzo 05 Martedì calendario

Otis Carre

• OTIS Carré. Nata a San Francisco (Stati Uniti) il 28 settembre 1968. Modella. Attrice. «La modella che aveva interpretato Orchidea selvaggia e su quel set aveva incontrato Mickey Rourke e poi l’aveva sposato, ha visto svanire i suoi sogni quasi insieme alla sua bellezza, spesso ammaccata dai lividi e dalla violenza di un marito irascibile che è arrivato perfino a legarla, imbavagliarla e trascinarla così per le strade di Beverly Hills. Una specie di discesa all’inferno durata sette anni, in cui lei ha rifiutato contratti miliardari, è diventata grassa, lo ha lasciato ed è tornata da lui, in una sorta di dipendenza totale [...]» (Lucia Castagna, ”Sette” n. 14/1998). «I vent’anni sono stati senz’altro i peggiori della mia vita. Stavo male, ero infelice, ho toccato davvero il fondo. [...] Sentirmi dire che ero bella era avvilente. Nessuno era interessato a conoscere me, la mia personalità. La vita della modella è terribile, ti svuota completamente. Mi ha mandato fuori di testa al punto di non sapere più chi fossi [...]» (Chiara Paolin, ”Panorama” 24/9/1998). «A 8 anni ha iniziato a drogarsi. Ha smesso a 29 e mezzo, nel 1997. [...] dal debutto come ragazza del ciclope del jeans Guess alla campagna italica ’98 degli orologi Breil. Un percorso fatto di copertine di ”Vogue”, ”Elle”, ”Amica” e ”Harper’s Bazar” e di ”clic regali” di Helmut Newton, Arthur Elgort, Albert Watson e Herb Ritts. [...] ”A 8 anni, scovando in bagno gli antidolorofici che mio padre usava per la schiena mazziata: l’aspirina Tylenol con codeina, poi Vicodan, Percodan. Tutte a base di oppiacei. trampolino per la dipendenza. Avevo bisogno di stordirmi perché ero cronicamente timida, insicura, afflitta dal mio corpo, ansiosa, e sulla testa la doppia scure depressione-alcolismo, che ha schivato una generazione (quella dei miei genitori) ma che ho ereditato dai nonni”. A 15 anni molla la scuola, e con i vent’anni aguzza ”l’ingegno”: ”Mi ero creata un harem di 20 medici, con ognuno inventavo un malanno, per beccare la dose (di antidolorifici)”. L’assuefazione apre presto il capitolo cocaina, nel frattempo la carriera decolla. [...]» (Benedetta Pignatelli, ”Sette” n. 4/2000). Vedi anche: Lucia Castagna, ”Sette” n. 40/1998;