Varie, 5 marzo 2002
PANERAI
PANERAI Paolo Milano 12 febbraio 1946. Giornalista. Inizi a ”Panorama”, nel 1976 assume la direzione del ”Mondo”. Nel 1980 fonda, per il gruppo Rizzoli, ”Capital”, che lascia nel 1986, quando edita ”Class”, cui seguiranno i quotidiani ”Mf”, ”Italia Oggi”, il settimanale ”Milano finanza” ecc. «Nel 1986 era direttore del ”Mondo”, settimanale economico Rizzoli. Arrivò come azionista la Fiat e [...] se ne andò. [...] ”Prima di tutto diciamo che il controllo della Rizzoli non fu assunto dalla Fiat, ma dalla Gemina, cioè dalla Fiat e dai suoi alleati. Insieme rappresentavano il 50-60 per cento del capitalismo italiano. Intendiamoci: la nuova gestione non ci impediva nulla in maniera diretta. che la proprietà va rispettata e i giornalisti ritenevano di doverne tenere conto, si sentivano condizionati” [...] c’era però una vecchia ruggine per via di una copertina del ”Mondo”. Titolo: ”Fiat è proprio un disastro”. Non gradirono... ”Ero e sono ancora convinto che avessimo assolutamente ragione. Era un’inchiesta importante, ma come altre che pubblicammo. Il fatto fu che l’allora direttore del ’Corriere della Sera’, Franco Di Bella, pensando di compiacere i suoi editori, la riprese con un rilievo esagerato. A Torino pensarono che si trattasse di un’attacco organizzato, convocarono una conferenza stampa e parlarono di un disegno politico. Perciò io mi ritenni diffamato e presentati una querela. Poi Agnelli venne a Milano e ci diede atto della nostra professionalità”. Però quando la Fiat assunse il controllo della Rizzoli... ”Ma no. Con Carlo Callieri (amministratore delegato e direttore generale della Rizzoli, ndr) a livello personale avevo un buon rapporto. Il fatto è che né Callieri, né tantomeno l’Avvocato, dovevano dire o chiedere alcunché. Era il sistema che era fatto così [...] Ricordo una riunione di redazione del ”Mondo”; la Fiat aveva lanciato la nuova ammiraglia, la Thema. ma non era in grado di esaudire gli ordini acquisiti perché c’erano dei problemi alle linee di montaggio. Mi sembra che fosse una questione di sedili posteriori. Chiesi chi si candidava per il pezzo. Non si fece avanti nessuno [...] decisi di andarmene [...] l’idea era quella di costruire un gruppo di giornali economici, con maggioranza azionaria della Mondadori e la partecipazione dei giornalisti. [...] la Rizzoli mi offrì il 10 per cento delle azioni del sistema ”Capital”, che avevo fondato. E accettai, anche se fui molto incerto [...]» (Angelo Pergolini, ”Panorama” 10/12/1998).