Varie, 5 marzo 2002
PAOLINI Gregorio
PAOLINI Gregorio Trieste (?) 24 luglio 1954. Produttore e autore tv • «Nato a Trieste, ma cresciuto a Udine. Studi di filosofia all’Università di Roma, è considerato il “profeta” dell’altra Tv, quella che, in teoria, non dovrebbe far ascolto ma immagine [...] “Veramente il mio primo amore è stata la radio. Quando studiavo a Roma e passavo da via Asiago, la sede dell’unica radio che trasmetteva in quel periodo, la Rai, cercavo sempre di buttar dentro un’occhiata, di carpire i segreti di uno studio. Poi sono riuscito a entrarci e a scrivere anche qualcosa [...] Tra me e la Tv c’è sempre stata un’attrazione fatale. Anche perché mio padre, che faceva il giornalista a Il Mondo, non ne voleva sapere di comprarla [...] A quei tempi abitavamo a Udine e mio nonno possedeva un bar, accanto alla stazione, dove aveva collocato un grande televisore, su un mobile alto, come si usava nei locali pubblici. Per vedere la Tv bisognava consumare, ma io ero esentato. E allora via con La nonna del Corsaro Nero, Zorro, Rin Tin Tin. Quando tornavo a casa, accendevo la radio e sognavo che si trasformasse in un televisore, E l’indomani ero di nuovo nel bar di mio nonno”. [...] una breve esperienza nel mondo della carta stampata, dal ’77 al ’79 come vicedirettore del settimanale dei giovani comunisti La città futura, poi [...] nel 1983, alla Rete 4 di Mondadori [...] “Fui incaricato della promozione video e mi inventai uno slogan che forse qualcuno ricorda ancora: ‘Naturalmente su rete 4’. Erano i tempi delle grandi speranze. C’erano Pippo Baudo con Un milione al secondo, Enzo Tortora con Cipria, Costanzo con il suo ‘show’, ma Rete 4 aveva un grosso difetto: il suo segnale non copriva che una piccola parte del territorio. E così non la vedeva nessuno. Ma il bagno di sangue avvenne quando i programmatori decisero di tentare uno scontro con Canale 5 mettendo nello stesso orario di Uccelli di rovo il kolossal Venti di guerra. Figurati, la storia di un prete che si innamora contro un polpettone sulla Seconda guerra mondiale. E fu l’inizio della fine”. [...] nel 1987 [...] produttore esecutivo a Odeon tv che allora, con la proprietà di Callisto Tanzi, tentava a sua volta di dar fatsidio a Berlusconi. “[...] mi inventai un varietà televisivo ‘diverso’ che si intitolava Telemeno. I conduttori erano Giobbe Covatta e tre ragazzi che si nascondevano sotto il nome di Gialappa’s. Ci divertimmo, ma il pubblico non ci seguì [...]” [...] nel 1989 [...] in Finivest [...] due edizioni di L’istruttoria con Giuliano Ferrara... “[...] alla Finivest c’ero già stato dall’85 all’87. Con Fatma Ruffini ho sofferto con Il gioco delle coppie condotto da Predolin e mi sono divertito con Ricci collaborando a Drive in e a Lupo solitario. Odeon fu solo una breve parentesi, tra una Finivest e l’altra” [...]» (Gigi Vesigna, “TvSette” n. 12/1997).