Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  marzo 05 Martedì calendario

PECORELLA

PECORELLA Gaetano Milano 9 maggio 1938. Avvocato. Politico. Eletto alla Camera nel 1994, 1996, 2001, 2006, 2008 (Forza Italia, Pdl). Uno dei difensori di Silvio Berlusconi. Nella XIV legislatura (2001-2006) presidente della commissione Giustizia • «[...] negli anni Settanta difendeva i familiari delle vittime della strage, oggi difende Delfo Zorzi, il fascista emigrato lussuosamente in Giappone, accusato di aver gestito le fasi finali della bomba. Dario Fo e Pietro Valpreda, guardandolo in aula, trasecolavano, loro, vecchi arnesi di una ”sinistra immobile”. Immobile non è stato mai. Aveva cavalcato l’onda del movimento studentesco e delle lotte sociali. Accettava le difese gratuite di quelli che riteneva ”i buoni”. Un dettaglio fa capire quanto ci credesse. Nella Milano anni 1970 venne assaltato e bruciato il bar di largo Porto di Classe, frequentato da neo-fascisti. Pecorella assisteva uno degli imputati, sostenendo che quello era stato sì ”un atto illecito, ma di alto valore morale e sociale”, perché i compagni volevano ”ristabilire i valori della Costituzione”, chiudendo un ”luogo di aggregazione dei fascisti”. In un mondo in cui la sinistra sembrava vincente, Zelig-Pecorella era proprio di sinistra. Qualcosa comincia a roderlo, negli anni Ottanta, quando difende Bruno Tassan Din, il manager dai lunghi capelli da guru, che aveva manovrato per far conquistare il ”Corriere della Sera” alla loggia massonica Propaganda 2, di Licio Gelli. L’ex ”Tanino”, vestito casual negli anni ”formidabili” degli extraparlamentari, vede da vicino cos’è il potere, cosa significano le relazioni occulte tra uomini d’affari. In qualche misura, ne resta affascinato. Anzi, difende così a spada tratta il suo cliente da finire a sua volta sotto procedimento, anche se il caso verrà archiviato. Certo, a sinistra non è più molto credibile quando, nelle elezioni del 1990, con i capelli grigi e figli già grandi, si candida come consigliere regionale di Democrazia proletaria. il primo dei non eletti, e lui ci resta parecchio male. I tempi sono proprio cambiati, infatti sta arrivando Tangentopoli, lavoro non ne manca. Lo si ricorda davanti alla porta del pm Di Pietro, ad accompagnare alcuni imputati, tra i quali i finanzieri accusati di aver preso le mazzette dalle aziende della galassia Berlusconi. Difende anche il prestanome di Bettino Craxi Maurizio Raggio, Ovidio Bompressi (condannato per l’omicidio del commissario Calabresi), la vedova di Maurizio Gucci (anche lei condannata per omicidio). Ora, il suo difeso più eccellente è Silvio Berlusconi. E il camaleontico avvocato ha ricambiato pelle. Forse gli darà un po’ di umana soddisfazione stravolgere il codice del suo antico professore, Giandomenico Pisapia, il genio della procedura penale, che da vivo scuoteva con disappunto la testa guardando la parabola professionale e politica del suo ex allievo» (Piero Colaprico, ”la Repubblica” 22/8/2002).