Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  marzo 05 Martedì calendario

PEZZI

PEZZI Andrea Ravenna 21 novembre 1973. Conduttore tv • «Negli Anni 90 è il ragazzo prodigio di Mtv, all’alba del Duemila è conduttore per la Rai, poi diventa consulente di comunicazione e opinionista allo Iulm di Milano e alla Sapienza di Roma. La prima passione è la filosofia, l’ultima si chiama Ovo, un progetto ambizioso e mastodontico di videoenciclopedia [...] L’idea [...] è ”trasformare le voci di un dizionario in altrettante videoclip di 3 minuti” [...] c’entravano la Fininvest, il plauso di Marcello Dell’Utri e anche Antonio Meneghetti, vate dell’ontopsicologia di cui l’ex-vj è seguace [...] ha scritto un libro, Fuori programma, edito da Bompiani, una specie di autobiografia all’ultimo respiro, scritta con l’impeto che lo contraddistingue e con la sensazione che la storia di un ex-divo della tv giovanile possa servire a qualcosa e a qualcuno. Nel suo libro si legge: ”Dante Alighieri mi insegnò che non è possibile guardare il Grande Fratello in tv e poi pretendere di incontrare Dio” [...] ha vissuto momenti d’oro e flop clamorosi come quello del programma di Mtv ”Bradipo”. Cosa guida le sue scelte? ”Ho sempre cercato di capire, quando sentivo di aver afferrato il senso di una cosa, mi dicevo basta, adesso cambio. Quelli che lavorano in video hanno sempre molta paura di perdere l’oggetto esterno che li identifica, cioè il successo. Io invece no, non temo di perdere nulla e penso sia bello imparare cose sempre nuove” [...] In Fuori programma descrive anche la fine della storia con l’attrice Claudia Pandolfi: ”Non potevo più scegliere, era come avere un guinzaglio. Stringeva così forte da soffocare [...] A un certo punto ho scelto, mi ero buttato totalmente in quella vicenda, era una passione romantica, stupenda, vivendola ho capito tante cose. Anche che l’amore è un’altra cosa [...] Quello con con Antonio Meneghetti è stato un incontro fondamentale, non sono il suo portavoce, ma l’ontopsicologia è una scienza straordinaria che ribalta i tanti codici che regolano le nostre esistenze [...] Finora mi hanno messo etichette che non mi appartenevano, i potenti non mi interessano, magari sono loro che s’interessano a me. Mi ritengo un pragmatista maoista, non mi interessa di che colore è il gatto, basta che prenda i topi [...] Diciamo che farei a meno di tutti gli estremismi, che sono del partito dell’inciucio, della bicamerale, credo che la politica abbia bisogno di buon senso. Non sono nè dalemiano nè berlusconiano [...]”» (Fulvia Caprara, ”La Stampa” 8/1/2010) • «La popolarità, fastidiosa ma vasta, gli è arrivata per via di Claudia Pandolfi che fresca sposa abbandonò per lui il consorte al ritorno del viaggio di nozze, non solo, ma lo comunicò ai giornali a mezzo lettera creando un nugolo di pettegolezzi che durò l’intera estate. Poi l’amore si sciolse in silenzio e ciascuno dei due è tornato alle rispettive carriere: lei a far l’attrice in Distretto di polizia su Canale 5 lui è approdato a RaiEducational di Minoli che considera una ”Riserva indiana di intelligenza e creatività”. A parte il fatale incontro con Claudia Pandolfi, una sua carriera l’ha già percorsa: è stato conduttore e altro su MTV, ha inventato il programma Kitchen, ha fatto la fiction Bradipo, ha lavorato a lungo a Radio DJ, ha condotto Serenate di Fabio Fazio su Raidue. Bell’aspetto e parlantina sciolta, […] studi di psicologia e teologia alle spalle, una stagione dopo l’altra è diventato un teledivo per trasmissioni giovanili, tra musica e messaggini, computer e battute» (Simonetta Robiony, ”La Stampa” 11/1/2003) • «[...] ”Bussai a Radio Deejay, e fui bocciato. Però Albertino promise: ”Continua a romperci le scatole, magari tra un po’....”. E infatti rRadio Deejay, poi un provino a Mtv a Londra. [...] ”[...] Mtv è stata anche l’occasione per entrare in contatto con persone straordinarie: chi l’avrebbe mai immaginato che una sera sarei uscito a cena con Franco Battiato? [...] Mamma casalinga, papà artigiano, due fratelli. Papà aveva un’azienda di impiantistica, ora se ne occupa mio fratello. [...] La vita è come un videogioco: per andare avanti devi affrontare vari gradi di difficoltà. Solo la vecchiaia è perfezione. Come Platini. [...] Sono arrivato a Londra che parlavo inglese così così. La mia esperienza televisiva erano i pomeriggi a guardare i cartoni di Lupin III. Mi hanno detto: sorridi e parla piano. Ho stretto i denti e cominciato a delirare. Una telecamerina mi inseguiva in una stanzetta tutta bianca. Sembravo un pazzo: ero Pezzi. Il personaggio è nato così [...] Io sono quello che dice il mio nome. In Andrea c’è una banalità disarmante. In Pezzi la voglia di smontare le cose: farle a pezzi per ricostruirle”. [...]» (Angelo Aquaro, ”Sette” n. 37/1999).