6 marzo 2002
Tags : Maria Ausilia Piroddi
Piroddi MariaAusilia
• . Nata a Lanusei il primo maggio 1958. Sindacalista della Cgil accusata di essere la mente della banda che ha terrorizzato Barisarda e i paesi dell’Ogliastra, nella Sardegna sudorientale, usando bombe e intimidazioni per togliere di mezzo gli avversari politici, mettere le mani sui terreni costieri e controllare lo sviluppo turistico. "E’ stata a lungo la protagonista assoluta, nel bene e nel male, della vita pubblica dell’Ogliastra. Nel dicembre 2001 era stata assolta dall’accusa di aver commissionato una serie di attentati nel sud-est della Sardegna. stato, quello, il primo dibattimento per mafia celebrato in Sardegna e molti suoi coimputati sono stati invece condannati. In cella da oltre tre anni in attesa di giudizio, questa giovane donna dal piglio deciso, che si è sempre proclamata innocente e vittima di avversari senza scrupoli, è stata poi condannata all’ergastolo per due omicidi. Il dispositivo letto dal presidente della Corte d’assise di Cagliari, riunita a Lanusei, il 4 maggio 2002 dopo quasi 7 ore di camera di consiglio. Gli altri condannati sono l’imprenditore Adriano Pischedda (38 anni), il pizzaiolo Mario Cabras (44) e l´operaio Sandro Demurtas (31). Sono stati riconosciuti colpevoli degli omicidi del sindacalista Franco Pintus e dell´operaio forestale Pier Paolo Demurtas (nessuna parentela con l´imputato). I giudici hanno totalmente accolto le tesi del pubblico ministero, Valeria Pirari. Secondo l’accusa, la Piroddi e Pischedda sarebbero i mandanti, Cabras e Demurtas gli esecutori. Almeno uno dei due delitti è maturato nell’ambiente sindacale. Il pm si è infatti detto sicuro di un fatto. Sulla base delle prove raccolte, all’origine di tutto ci sarebbe il contrasto tra la Piroddi e Franco Pintus, 42 anni, di Orotelli in provincia di Nuoro. La vittima in passato aveva contestato i metodi della sindacalista. Di qui la decisione, nel 1997, di eliminare Pintus. Nel periodo precedente il conflitto nella Camera del lavoro dell’Ogliastra aveva in effetti raggiunto livelli violentissimi. Tanto da essere riferito anche a Sergio Cofferati. Al segretario nazionale era stata in particolare denunciata la gestione personalistica della Cgil da parte della dirigente sarda. ”Mi sono reso conto che qui la lotta politica ha sconfinato in logiche di annientamento del dissenso”, aveva risposto in una lettera del marzo ’95 lo stesso Cofferati. A questa missiva aveva fatto seguito il commissariamento della Piroddi, subito sospeso però dopo un attentato alla donna. I killer avevano colpito qualche tempo dopo questi fatti. Secondo l’accusa invece l’operaio Pier Paolo Demurtas, 26 anni, di Gairo, un altro paese del nuorese, è stato assassinato perché si era invaghito della dirigente della Cgil e perché sapeva ”troppe cose” su di lei. La Piroddi gli avrebbe anche offerto 20 milioni di lire per uccidere un altro sindacalista, Pietro Lai. Nel 1996 Demurtas sarebbe stato attirato nell’agguato mortale da una telefonata fatta proprio dalla sindacalista. Erano seguite lunghe indagini e, alla fine, i clamorosi arresti. I difensori degli imputati, naturalmente, hanno preannunciato ricorso in appello" (Piergiorgio Pinna, ”la Repubblica” 5/5/2002).