Varie, 6 marzo 2002
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CIRINO POMICINO Paolo Napoli 3 settembre 1939. Politico. Presidente (a titolo gratuito) del Comitato di controllo delle amministrazioni centrali dello Stato • «Furbissimo ministro del Bilancio andreottiano, quello della villa sull’Appia Antica, dei regali sfarzosi, dell’invasione a capo di un manipolo di tifosi nella sede Rai per vedere in bassa frequenza la partita Milan-Napoli
CIRINO POMICINO Paolo Napoli 3 settembre 1939. Politico. Presidente (a titolo gratuito) del Comitato di controllo delle amministrazioni centrali dello Stato • «Furbissimo ministro del Bilancio andreottiano, quello della villa sull’Appia Antica, dei regali sfarzosi, dell’invasione a capo di un manipolo di tifosi nella sede Rai per vedere in bassa frequenza la partita Milan-Napoli. Quello stesso arrestato nel 1993 e diventato uno dei capri espiatori di Mani Pulite, distrutto nel fisico e nel morale fino all’ictus del gennaio 1997» (Raffaella Silipo, ”La Stampa” 16/1/2001) • «Nel 1993, tra un interrogatorio e l’altro, l’ex ministro andreottiano invita il suo pm a scendere in campo: per difendere le ragioni dei moderati, gli spiega da buon professionista. Tonino ci fa un pensierino; e due anni dopo, in gran segreto, riconosce al suo inquisito nobili intenti. Non solo, ma gli promette che nella malaugurata eventualità che lui, Cirino, notorio cardiopatico, dovesse tirare le cuoia, ecco, stia sicuro che lo dirà in pubblico, con la massima solennità. E nasce la leggenda dell’elogio funebre prenotato (il massimo del narcisismo).,Fatto sta che nel gennaio del 1997 Pomicino finisce al Policlinico Gemelli, e sembra proprio arrivato quel momento. Ilaria, la figlia dell’ex ministro, chiama le persone che le ha detto papà, Di Pietro di corsa acchiappa il primo aereo per Roma e si precipita in ospedale. Deve essere stato, il loro, un colloquio insieme buffo e drammatico, perché Cirino pur con la mascherina d’ossigeno sul volto non perde il suo umorismo. Il giorno dopo confida a un giornalista che l’ha inseguito in rianimazione che l’ex Pm non è certo venuto a ”giocare a tresette col morto”. Prima di tutto perché lui non è morto, e insomma si sa: sono proprio queste le cose che allungano la vita... Infatti Pomicino si riprende, e accidenti come si riprende. Oggi scrive dense catilinarie sul ”Giornale”. Si firma Geronimo, suggerisce e anticipa le mosse del governo e si permette anche il lusso di trattare con degnazione Tremonti. Ha pubblicato due best-seller, a un certo punto ha tenuto un corso universitario. Sta con una biondona, compare su Dagospia, lo fotografano al ”Billionaire”, al ”Jackie O” o a Cortina mentre balla con la Santanché vestita tutta d’oro. Ha anche il suo cantante napoletano privato. Si chiama Ciro Mautone, e gli fa fare le serenate al telefono. Con Mautone e con un altro amico, a nome Volia Chitis, ha scritto pure una canzonetta: ”Mbraccio a tte. […] è stato l’unico a rivelare che Berlusca lo voleva assumere nel suo staff. Ma lui ha detto no, con l’aria di chi ha scelto la libertà. […] non trova pace, avendo nel tempo coltivato il sogno centrista, fondato l’Udr di Cossiga, assecondato il terzo polo di D’Antoni, accompagnato al fallimento elettorale Democrazia Europea, prima di tentare un inserimento in Forza Italia e confluire nell’Udc. Ma sabato l’attende Mastella, all’Excelsior di Napoli. chiaramente l’anticamera di qualcosa d’altro. Può essere tutto, o nulla. Il volo di una piuma, o il vento che cambia» (Filippo Ceccarelli, ”La Stampa” 19/2/2004).