Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  marzo 06 Mercoledì calendario

PONTI

PONTI Carlo Magenta (Milano) 11 dicembre 1912, Ginevra (Svizzera) 10 gennaio 2007. Produttore cinematografico. Marito di Sofia Loren • «Secondo figlio di Leone Ponti, economo al brefotrofio provinciale. Una carriera da avvocato soffocata sul nascere dal fascino del cinema. Il primo film lo produce, con i soldi della A. T. A., nel 1941: è Piccolo mondo antico, regia di Mario Soldati, con Alida Valli. Da allora il suo nome è stato legato a quasi 200 titoli. I premi non si contano, i successi neanche, da La strada a Totò a colori, da Un americano a Roma a La ciociara, da Ieri, oggi e domani a Blow up, dal Dottor Zivago a Una giornata particolare. Inframmezzati da scandali e polemiche: l’accusa di bigamia nel 1960 per il matrimonio messicano con la Loren, i processi per l’esportazione illegale di valuta nel 1978 (’e per entrambi sono stato assolto”, tiene ad aggiungere). […] ”Io lavoravo molto prima delle riprese. Discutevo, litigavo magari, ma cercavo di far partire il film nelle condizioni migliori. Poi lasciavo fare al regista. Le riprese sono noiosissime, non mi diverto per niente. Pensi che sul set del Dottor Zivago mi hanno visto solo tre volte in nove mesi […] Dovevo combattere per far passare le mie idee. Totò, per esempio: sono stato il primo a credere in lui, a non considerarlo solo un attore di varietà prestato al cinema. Per Totò cerca casa ho investito 28 milioni miei personali. Ero sicuro che non li avrei persi, e infatti ci ho guadagnato, ma c’è stato un momento in cui molti registi non rispondevano alle mie telefonate perché avevano paura che volessi farli lavorare con Totò. Ha dovuto aspettare di morire per essere considerato come meritava […] Alida Valli la conoscevo fin da quando, quattordicenne, era solo la figlia del preside di una scuola di Como. Con Piccolo mondo antico ne ho consacrato la popolarità. Non solo era bellissima ma era anche bravissima. Potenzialmente avrebbe potuto diventare una stella di prima grandezza, ma ha sempre fatto scelte controcorrente: sul set, Soldati si era innamorato follemente di lei, ma Alida gli aveva preferito il terzo aiuto regista. Un giovane che si chiamava Dino Risi […] Alla Mangano non piaceva fare l’attrice. Recitava controvoglia. Lo faceva per amore di De Laurentiis. Avesse avuto un altro atteggiamento, la sua carriera sarebbe stata diversa […] La Lollobrigida mi è sempre sembrata un’attrice mediocre. Bella sì ma non davvero brava. Al massimo poteva arrivare a film come Pane, amore e fantasia. E lì si è fermata […] Sophia è una grande attrice e ha un temperamento da vera stella internazionale. Ci sarà una ragione se, quando si parla di attrici italiane, in tutto il mondo si pensa subito a Sophia […] Solo la Magnani era più brava. Lei è l’attrice italiana numero uno. Sophia è la numero due. Ma Sophia ha fatto una cosa che nemmeno alla Magnani era riuscita: vincere un Oscar recitando in italiano, nella Ciociara. Chi non conosce l’America non sa cosa vuole dire […] Marcello Mastroianni era una persona normale, anche sullo schermo. Non si montava mai la testa in un mondo dove tutti più o meno se la montano. Era questo il segreto della sua grandezza […] Antonioni me lo presentò Tonino Guerra. Era rimasto al verde. Gli erano rimaste 20 mila lire. Non mi sono pentito di averlo fatto lavorare: Blow up è stato un successo, Zabriskie Point e Professione reporter non sono andati male. E poi Antonioni mi è stato da subito molto simpatico. Umanamente è delizioso […] Godard è la persona più sgradevole che abbia conosciuto, e la più infelice. Sarà sicuramente un genio, ma rimane sgradevole […] Ferreri mi è rimasto amico per tutta la vita. Anche se si ostinava a darmi sempre del lei. Ho cercato di fargli cambiare abitudine ma non c’è stato verso: sempre il lei […] Avrei voluto fare politica. Vengo da una famiglia di antifascisti, sono sempre stato di sinistra e mi dà fastidio che i fascisti siano al governo”» (Paolo Mereghetti, ”Corriere della Sera” 5/12/2002).