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 2002  marzo 06 Mercoledì calendario

PRESTIGIACOMO Stefania

PRESTIGIACOMO Stefania Siracusa 16 dicembre 1966. Politico. Diploma di maturità linguistica. Imprenditrice. Ministro per le Pari opportunità nel Berlusconi II e III (2001-2006), dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare nel Berlusconi IV (2008-2011). Deputato dal 1994 (Forza Italia, Pdl) • «Da soubrette a Madonna del Buon Soccorso. Da velina del berlusconismo a Vergine Panaghia, sotto il cui manto tutti trovano rifugio. Ministra e protettrice di omosessuali, madri sole, aspiranti madri e altre categorie tra loro lontanissime e unite solo da una minaccia comune, il misoneismo, il timore del nuovo (e del diverso) che attraversa la destra italiana.[...] mai lasciata sfuggire un’occasione per essere promossa da sorriso gradevole a volto moderno del centrodestra. Critica le legge sulla fecondazione assistita e difende quella sull’aborto. Attacca Bossi sull’apertura degli eros center e Buttiglione per le sue parole su gay e madri single. Una volta arriva a dichiarare che non tutte le droghe sono uguali; di fronte allo sconcerto dei suoi precisa di essere stata fraintesa; poi però confida di aver fumato uno spinello in gioventù, cioè non molto tempo fa. Tutto questo le ha procurato l’antipatia dei leghisti, gli attacchi del “Secolo d’Italia”, la diffidenza dei colleghi uomini [...] Alla testa di un ministero che non avendo denari vive di parole, farsi amici e nemici trasversali, scompaginare gli schieramenti, parlare a elettori del fronte avverso è il massimo che le si possa chiedere. Berlusconi lo sa, e per questo la lascia fare. Chi ha affrontato l’argomento con il premier racconta di non essersi affatto trovato di fronte un omofobo; il Cavaliere è talmente affascinato dall’altro sesso e legato ai riti galanti Anni Cinquanta da non poter concepire che, su questo come su altri temi, ci sia chi non concorda con lui. Ecco perché la Prestigiacomo ritiene di avere mano libera. E talvolta ne approfitta per smarcarsi. Da ragazza votava Dc, ma simpatizzava per i radicali. È stata a suo modo una ribelle: figlia e nipote di imprenditori siciliani — tubi e guarnizioni —, iscritta al collegio delle orsoline di Siracusa, ne è fuggita perché non ne sopportava la divisa (da allora però è sempre in tailleur). È favorevole alla grazia per Sofri e alla vendita dei profilattici nelle scuole. Ha una spider verde. Giurata a Miss Italia, non è una femminista, non condivide le idee della sinistra, ma le studia: si è spinta a consigliare la lettura della Storia dell’Italia repubblicana di Paul Ginsborg, l’intellettuale anglofiorentino che definisce Berlusconi “disgusting”. La Prestigiacomo invece ne fu folgorata. Era la notte tra il 15 e il 16 dicembre del ’93, quella del suo ventisettesimo compleanno, quando fu ammessa ad Arcore come fondatrice dell’Associazioni giovani industriali di Siracusa, insieme con ottanta aspiranti candidati. “Eravamo come gli incas portati in mostra in una corte europea del Seicento” ha detto Mario Borghezio, evocando il rito. Stefania invece si è trovata benissimo. “Berlusconi fu molto gentile, suonò l’inno di Forza Italia al piano, ci regalò il kit del candidato, ci salutò tutti e a ognuno fece un complimento. A me disse che ero bella. Ne fui lusingata. Bella e alta, disse”. In effetti: un metro e 80 (40 di piede però). Il Cavaliere decise quella notte che il seggio di Siracusa, già di Luigi Foti, andreottiano, sodale di Nino Drago e Salvo Lima, sarebbe stato suo. Lei chiuse la segreteria particolare, promise di leggere personalmente tutte le suppliche degli elettori, e si divise tra la politica e la famiglia. Si sposò, in municipio perché il fidanzato, notaio di 15 anni più anziano, era divorziato, indossò un tailleur bianco e per prolungare la cerimonia che temeva scarna invitò incautamente il vicino di seggio a Montecitorio don Filippo Mancuso a tenere «un discorso lungo e un po’ barocco». Mancuso non si lasciò sfuggire l’occasione e si profuse in un’omelia sulla donna “portatrice del valore del silenzio nella famiglia”, accolta dalla sposa con orribili smorfie. Quando poi arrivò Gianmaria, la madre dopo alcune interviste col pancione ne rilasciò una sulle donne afghane dalla clinica, il giorno dopo il parto. Fu allestita una nursery nell’anticamera del consiglio dei ministri per il piccolo, che ne ha viste di ogni genere. La sua prima parola è stata “Bellucconi”, ma la ministra ha spiegato che non c’è da temere per il figlio: “La faccia di Berlusconi fa simpatia ai bambini, il suo sorriso li mette tranquilli”. [...]» (Aldo Cazzullo, “Corriere della Sera” 19/11/2004) • «È l’altra donna, oltre a Letizia Moratti, nel governo più maschile dai tempi del Berlusconi primo. Nonostante questo, non si è persa d’animo. Ha proposto di dare più soldi ai partiti che candidano le donne. Ha ammonito Rocco Buttiglione: “Guai a cancellare la legge sull’aborto”. E ha firmato con Maroni la legge che consente l’apertura di asili nido nei posti di lavoro pubblici e privati. Nominata ministro quando era incinta». (“Corriere della Sera” 12/11/2001) • Ha conosciuto Berlusconi «nel 1993. Insieme a un gruppo di amici della mia città andammo ad Arcore. Era la notte fra il 15 e il 16 dicembre […] Il Presidente ci presentò il progetto, con annessi valigetta e kit, il famoso kit del candidato. Rimanemmo colpiti perché il tutto dava l’impressione di un’organizzazione efficiente. Siamo rimasti fino alle due di notte. Ci ha salutati tutti, uno per uno. Per ognuno una piccola battuta, una piccola frase […] Anche mio nonno era un piccolissimo imprenditore. Mio padre è riuscito a ingrandirsi. Oggi siamo una realtà importante, nonostante la crisi. Da noi lavorano circa 450 persone […] Ho studiato dalle suore orsoline […] Avevo il poster di Miguel Bosè. Mi facevano sognare le canzoni di Lucio Battisti. Verso i 18 anni musica rock, gli U2 […] Ero quella che si faceva carico della cause di tutti. Se c’era da litigare con un professore per una presunta ingiustizia io ero in prima fila. Avevo un’anima da sindacalista. Oggi sono più saggia e riflessiva […]» (Claudio Sabelli Fioretti, “Sette” 27/5/2004).