varie, 6 marzo 2002
RAF
RAF (Raffaele Riefoli) Margherita di Savoia (Foggia) 29 settembre 1959. Cantante • «Conosce bene l’arte del pop, l’ha frequentata in tutti i suoi aspetti, quelli più commerciali e quelli più raffinati, ha attraversato due decenni mettendo a segno degli hit internazionali (Self control, nell’83, che arrivò al primo posto negli Stati Uniti cantato da Laura Branigan), vincendo Sanremo come autore per il trio Tozzi, Morandi, Ruggeri, conquistando il Festivalbar, ma anche cambiando anima e pelle, riscoprendo negli anni Novanta il gusto per la canzone d’autore, per il rock, per l’avventura» (Ernesto Assante, ”la Repubblica” 31/7/2001) • «Nella sua avventura musicale Raf ha vissuto molte vite diverse. stato un rocker della new wave (con la band, i Cafè Caracas, suonava nella stessa cantina dei Litfiba, in via dei Bardi a Firenze), un divo della dance music (la sua Self Control arrivò in testa alle classifiche americane interpretata da Laura Braningan[...]), un cantante e autore pop (con milioni di copie vendute dei suoi dischi e una vittoria a Sanremo con Si può dare di più, cantata da Morandi, Ruggeri e Tozzi). Da diversi anni si è lasciato alle spalle il passato e ha finalmente scelto di essere se stesso, un raffinato cantautore in grado di muoversi tra i generi con leggerezza e classe. Questo percorso, iniziato una decina d’anni fa con Manifesto, è passato attraverso album molto personali, come La prova e Iperbole [...] ”Anche quando lavoravo nel pop nei miei dischi si potevano trovare diversi stili. Oggi, però, la ricerca non è determinata da altro che dalle mie passioni musicali, dai miei desideri, dalla voglia di esprimermi in maniera completa. [...] restare chiuso in un modello, in uno schema, è quanto di peggio possa accadere a un artista. Sono arrivato a una fase in cui m’infastidisce il ruolo di chi scimmiotta il modello della rockstar. Io voglio uscire completamente da questo: se avessi la forza, se sapessi farlo, troverei una nuova forma di comunicazione musicale, completamente diversa, anche nel modo di comunicare. Mi auguro che da qualche parte nel mondo venga fuori una persona geniale, un movimento nuovo, che spazzi via tutto quello che ora ci circonda e che riporti davvero la musica nel cuore della gente» (Ernesto Assante, ”la Repubblica” 3/6/2004) • «Chiamarlo antidivo è dir poco. Raf è un timido della prima ora, che se non lo riconosci per strada gli fai anche un favore [...] con Baglioni e Mango, Raf è la serie A del pop italiano, un genere piuttosto difficile, schiacciato com’è a destra dalla canzonetta più plastificata e a sinistra da un marasma di cantautori più o meno rock. Non facendo notizia, ed essendo impensabile oggetto di pettegolezzi [...] continua a lavorare con successo grazie alla vastissima base di fans [...] ”In Italia la canzone d’autore è stata prepotente, ha relegato il pop alla banalità: all’estero no, come non solo Elton John insegna. Ho fatto fatica a farmi capire, c’è stato a lungo disinteresse per certe soluzioni melodiche e armoniche: ma vedo che i confini fra pop d’autore e non-pop sono diventati labili. Io trasgredisco le mie regole, mentre per esempio Vasco Rossi fa del rock molto pop”» (’La Stampa” 28/4/2004).