Varie, 6 marzo 2002
RALLI Giovanna
RALLI Giovanna Roma 2 gennaio 1935. Attrice • «Essere adolescente nel dopoguerra per una ragazzina romana bella e procace cresciuta nel popolare quartiere di Testaccio significava camminare per strada sopportando i commenti pesanti dei maschi o, quando andava bene, un lungo fischio di ammirazione; provare imbarazzo per il seno che con ostinazione spuntava sotto la camicetta nonostante ci si sforzasse di incurvare le spalle per non farlo vedere; guardare con invidia e disagio le donne più adulte che sfacciatamente avanzavano sui tacchi, fiere del busto costretto in uno stringivita e della gonna a ruota che oscillava a ogni passo. Più di ogni altra cosa, a Giovanna Ralli, però, facevano rabbia le prime signore che sulla spiaggia di Ostia sfilavano nei loro due pezzi di cotone di ispirazione caraibica, col fiocco a reggere le coppe del petto. “Io arrivavo al mare da casa, con in mano un sacchettino dentro il quale c’era l’asciugamano e uno di quei costumi interi, di lanetta, che si riempivano di sabbia appena mi sedevo. C’andavo in treno, insieme al mio primo ragazzino. E vedere che lui allungava il collo a guardar la scollatura delle signore in due pezzi mi faceva rabbia perchè nel mio costumino nero che mi segava le spalle mi sentivo goffa e sporca. Per non soffrire troppo i granelli di sabbia tra le cosce e l’impari confronto con le belle di Ostia, mi buttavo in acqua continuamente e lui mi sfotteva: ‘Sempre a mare stai?’. Ero piccola”. Più tardi, diventata una delle attrici più richieste dal nostro cinema, anche a Giovanna Ralli toccò, finalmente, indossare in scena dei bei costumi da bagno. Anzi una foto di lei in costume, lungo il Tevere, le fruttò addirittura una copertina su “Epoca”. Era una foto presa sul set di Un eroe dei nostri tempi girato a fianco di Alberto Sordi. Lei era una ragazza del popolo che aveva accettato una gita al fiume con l’uomo più maturo perchè voleva chiedergli un lavoro per il fidanzato. “Hai mai baciato un uomo?”, le domandava Sordi e lei, pronta: “Ah dottò, che dice? Io sono incinta”. E altri costumi sempre fasciati, sempre aderenti sui fianchi e scollati davanti, le è capitato di dover portare sul set di Costa Azzurra dov’era una fruttarola piombata a Nizza per sottoporsi a un provino cinematografico e in “Racconti romani” da Moravia dove, accanto ad Antonio Cifariello, recitava quello che qualche anno prima aveva davvero vissuto nelle sue vacanze sulla spiaggia di Ostia. Il due pezzi al cinema non l’ha messo mai? “Lo abbiamo portato in poche, allora, perchè non era adatto al nostro corpo. Noi avevamo seni fiorenti, vita stretta, fianchi larghi, sedere sporgente. Il bikini sta bene alle ragazze di oggi che sono palestrate o filiformi, comunque vagamente androgine. A me, alla Loren, alla Lollo, stava meglio il costume intero che ci avvolgeva e ci faceva bellissime”:» (“La Stampa” 10/7/2001).