Varie, 6 marzo 2002
RAVASI Gianfranco
RAVASI Gianfranco Merate (Como) 18 ottobre 1942. Cardinale (dal concistoro del 20 novembre 2010). Arcivescovo e presidente del Consiglio per la Cultura (dal 2007). Già prefetto della Biblioteca Ambrosiana, biblista insigne ed erudito di leggendaria acribia oltre che autore di 150 volumi (da ultimo Le porte del peccato, Mondadori) • «[...] È conosciuto dal grande pubblico per i commenti biblici che svolge ogni domenica mattina, da 17 anni, per la trasmissione di Canale 5 “Frontiere dello Spirito”. Di grande successo sono anche i corsivi che da anni pubblica ogni giorno sulla prima pagina di “Avvenire”, più volte raccolti in volumi. La divulgazione d’alto livello è il suo forte: dai tre grandi volumi del suo commento scientifico ai Salmi (edizioni Dehoniane) ha ricavato una più agile sintesi che è stata pubblicata dalla Bur. Il favore di Benedetto XVI per Ravasi si era già manifestato con l’incarico di scrivere i testi per la “Via Crucis” [...]» (Luigi Accattoli, “Corriere della Sera” 4/9/2007) • «Dieci anni in prima pagina. Monsignor Gianfranco Ravasi indossa il record con la nonchalance dei colti, anzi dei sapienti, e - manco a dirlo - spiega il successo della sua quotidiana rubrica “Mattutino” nascondendosi dietro una citazione. Di Montaigne, stavolta: “Faccio dire agli altri quello che non so dire bene, talvolta per la debolezza del mio linguaggio, altre volte per quella della mia intelligenza”. “La chiarezza appartiene alle persone geniali (ma anche ai più semplici), che riescono a cogliere bene il nodo di un tema, di un’interrogazione; io mi accontento solo di svilupparne le iridescenze”. E così dal 1993, con poche interruzioni, il Prefetto della Biblioteca Ambrosiana pubblica ogni giorno a fianco della testata di Avvenire una citazione scelta, commentata, meditata. Quindi gli accade di raccoglierle in volume [...] “È vero che molti ritengono l’accostamento tra Bibbia e giornale (sacro e profano) al massimo come una giustapposizione. Invece il mio è il tentativo, compiuto anche con autori palesemente atei, di mostrare che in tutti esiste un seme di verità e che la Scrittura non illumina il quotidiano dall’alto, come un sole trascendente e distaccato, ma è intrisa con la polvere della terra e s’intreccia alle vicende di tutti. Del resto la Bibbia di sua natura non è solo Parola di Dio, lo è anche dell’uomo”. Quindi [...] si sente autorizzato a spaziare da Mauriac a Baglioni, da Charles de Foucauld al cartello appeso in panetteria; cita il salmo e il giorno dopo il proverbio cinese, Shakespeare e Roberto Gervaso, Goethe e Bob Dylan (due volte). Vuol dire che ogni cosa - persino le “Leggi di Murphy”... - ha il suo attimo di bellezza e di sapienza? “Già. Persino nell’autore più banale (o in quello da cui prendo esplicitamente le distanze) cerco di vedere la scintilla del Verbo. Lo sostenevano i Padri greci: ognuno porta un seme di Dio. Ognuno, non solo il dotto; anche il panettiere ha qualcosa da dire. Magari è solo un momento di un’esistenza che va in tutt’altra direzione, ma c’è. E nella diversità vorrei riuscire a riconoscere l’elemento comune universale” [...]» (Roberto Beretta, “Avvenire” 3/11/2006) • «[...] Nella cerchia di conoscenze e affetti [...] banchieri e professori universitari, scrittori e filosofi, i due Umberti (Eco e Veronesi), Cesare Romiti e, non residenti ma spesso presenti in città, Massimo Cacciari e Riccardo Muti. Più il vasto drappello delle signore che lo seguono affezionatissime di prolusione in prolusione. E più, naturalmente, Fedele Confalonieri, che su suggerimento di Carlo Maria Martini lo volle a Canale 5 per Le frontiere dello spirito [...] Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa-San Paolo, siede accanto a Ravasi nella Congregazione dei Conservatori dell’Ambrosiana; con lui anche Carlo Sangalli, presidente della Confcommercio, mentre nel Collegio dei Dottori c’è Umberto Paolucci, vicepresidente di Microsoft Italia oltre che presidente Enit. Per restare nel Gotha dell’imprenditoria cattolica cittadina, un Falck, Federico, che è pure presidente della Sodalitas, nata all’interno dell’Assolombarda per promuovere la responsabilità sociale delle imprese, figura nel consiglio d’amministrazione dell’Ambrosianeum, filiazione della Biblioteca fatta rinascere da Ravasi. Che al banchiere Piero Melazzini riserva poi un’attenzione particolare, dedicando ogni anno ai dipendenti della Popolare di Sondrio una delle sue imperdibili conferenze. Stimatissimo in ambito Confindustria (la sua collaborazione al “Sole - 24 Ore” dura da diversi anni ed è molto seguita dai lettori), Ravasi ha trovato infine nel circolo che fa capo a Giovanni Reale, docente di filosofia antica alla Cattolica e poi alla facoltà di filosofia del San Raffaele, un ambiente particolarmente affine, volto al dialogo fra cristianesimo e platonismo. Ipertrasversale, affabile e diplomatico, uomo di mondo ma niente affatto mondano, conversatore scintillante ma allergico ai salotti, Sua Eminenza ha rapporti cordiali un po’ con tutti, dal cardinale Tettamanzi in giù: a 360 gradi, si dice [...] in città, tanto che chi cura le procedure cerimoniali per l’investitura avrà il suo daffare con la lista degli inviti. È più rapido andare per esclusione, facendo la conta degli antipatizzanti: sono Gianni Baget Bozzo e “il Foglio” [...] che, come organo dei teocon, non gli perdona un controverso intervento sulla Pasqua (“Non è risorto, si è innalzato”, sul “Sole” del 31 marzo 2002) in cui parevano sollevarsi dubbi sulla storicità della Resurrezione. Oltre a una certa qual ruggine con gli ambienti ciellini, costellata da ripetute stroncature a firma di Renato Farina. [...]» (Egle Santolini, “Corriere della Sera” 4/9/2007).