varie, 6 marzo 2002
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REALACCI Ermete Sora (Frosinone) 1 maggio 1955. Politico. Eletto alla Camera nel 2001, 2006, 2008 (Ulivo, Pd)
REALACCI Ermete Sora (Frosinone) 1 maggio 1955. Politico. Eletto alla Camera nel 2001, 2006, 2008 (Ulivo, Pd). Ex presidente di Legambiente (1987-2003). Suo motto: «È più volano dell’economia il Brunello di Montalcino che un raccordo autostradale». «È stato per tantissimi anni segretario di Legambiente. È stato molto vicino a diventare ministro dell’Ambiente. [...] è un ambientalista sui generis. È un appassionato di pesca subacquea e ha una visione dell’ambientalismo che lo porta spesso a scontrarsi con i Verdi, con Italia Nostra e il Wwf. Non è un fanatico difensore del territorio contro l’intervento dell’uomo. Oggi è uno dei consiglieri, insieme a Paolo Gentiloni, di Francesco Rutelli, Margherita. [...] “Figlio di insegnanti, media-piccola borghesia. Nato e vissuto per undici anni in Ciociaria, a San Giovanni Incarico [...] Ho sempre fatto molto sport, pallavolo, pallacanestro, tennis. E anche pesca subacquea [...] A parte che io i pesci li mangio, la pesca è un’emozione intensa. Io non penso che si possa ridurre tutto a razionalità pura [...] Io non ho una visione da casta dell’ambientalismo. Per me Pasquale Pistorio, amministratore delegato di STMicroelectronics, è un ambientalista molto più radicale di tanti ambientalisti ufficiali [...] L’amicizia con Domenico Siniscalco è nata parecchi anni fa quando lui era presidente della Fondazione Mattei che si occupava molto di temi legati all’energia, all’ambiente, all’innovazione tecnologica in campo industriale, all’etica d’impresa, allo sviluppo sostenibile. Con lui demmo vita a un gruppo di persone variamente distribuite fra mondo dell’economia, delle professioni e dell’impegno civile. C’erano Giorgio Gori, Alessandro Profumo, Chicco Testa, Alberto Meo Martini. Ci riunivamo a porte chiuse e discutevamo a ruota libera. Dallo sport ai consumi giovanili, dal Medio Oriente all’alimentazione di qualità [...]”» (Claudio Sabelli Fioretti, “Corriere della Sera - Magazine” 25/11/2004) • «“Legambiente è un po’ come il Corpo dei Carabinieri. presente su tutto il territorio in maniera capillare”. [...] Realacci del “concretismo politico” ha fatto un modus vivendi: “Bisogna essere trasversali”, ripete spesso ai suoi collaboratori, “e coinvolgere nella propria battaglia ambientalista chiunque ne condivida i principi”. Per questo, pur essendo un simpatizzante no global [...] non ha mai nascosto la sua amicizia (nata nel 1994) con Altero Matteoli, ministro dell’Ambiente di Alleanza Nazionale. Per questo non si scompone più di tanto quando gli dicono che i suoi articoli a doppia firma con Sergio Cofferati [...] fanno innervosire i Ds perché sono “forieri di divisioni”. “Tutti pensano ad arzigogolate alleanza politiche [...] e invece si dovrebbero concentrare sui contenuti”. Facile dirlo, per uno che non è mai stato iscritto a un partito, che ha rifiutato un importante ruolo nei Ds quando era segretario D’Alema e che è finito in Parlamento grazie a un intreccio di esperienze comuni con Francesco Rutelli e Paolo Gentiloni. [...] la sua visione del governo “per progetti”, poco attenta all’etichetta (è stato richiamato in Aula perché era senza giacca) e vissuta con poca disciplina di partito [...] l’ha portato dalle terze alle primissime file della politica. [...]» (Vittorio Zincone, “Sette” n. 46/2002).