6 marzo 2002
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Redondo FernandoCarlos
• . Nato ad Adrogué (Argentina) il 6 giugno 1969. Calciatore. Ha debuttato con l’Argentinos Junior poi è passato in Spagna al Tenerife. Nel 1994 arriva al Real Madrid dove vince due scudetti, due Champions League, e una Coppa Intercontinentale. Passato al Milan, è stato fermo due anni per un grave infortunio (ma ha poi vinto, seppur da comprimario, lo scudetto 2003/2004, la Coppa Italia 2002/2003, la Champions League 2002/2003). «Ha occupato la casella numero 17 nella lista degli argentini del Milan. Titolo di ”Forza Milan” dell’ottobre 2000: ”Dall’Argentina è arrivato un 17 che porta fortuna”. [...] Argentino di buona famiglia (padre e fratello industriali), di buoni studi (economia e commercio, non andò ai Mondiali del ’90 per andare all’università, ma non l’ha finita) e di buone letture (Borges, Garcia Marquez) non ha certo problemi col contante e non solo perchè si è sospeso lo stipendio (2.582.284 euro all’anno) fino al rientro in campo. Però, se è vero che nella vita i soldi non sono tutto, ma aiutano, sicuramente non aiutano a guarire. Lo sa bene Fernando che una volta aveva i capelli lunghi e se ne stette senza nazionale per 5 anni quando Passarella allenava l’Argentina con il barbiere in panchina. Adesso i capelli li porta corti [...] ”Sono felice, ma non mi voglio fare illusioni”. La sua frase ricorrente, da quando i sei mesi previsti per il ritorno sono diventati un anno, poi uno e mezzo, poi due. [...] Lo aspettano dal 19 agosto del 2000, quando si infortunò su un tapis-roulant del centro sportivo rossonero. O forse no, perchè, mentre il suo infortunio è avvolto nel mistero, purtroppo, certificato in tutte le tappe è il suo calvario: prima operazione il 2 ottobre 2001 (ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro con asportazione di parte del tendine rotuleo); seconda operazione nel giugno 2001 a Madrid con pulizia del tendine rotuleo; terza operazione nel gennaio 2002 a Buenos Aires con ricostruzione del tendine rotuleo affetto da tendosinovite cronica. Una storia di sfortuna, ma anche di forza di volontà, tutte concentrate in questo giocatore elegante, sposato con Natalia, tre figli, che ricopre, in campo, un ruolo che gli argentini, con una bella definizione, chiamano ”volante central”. [...] Fino alla festa per Boban, non aveva mai indossato, neanche in amichevole, la maglia del Milan. Era il suo grande cruccio, quello che lo faceva sentire estraneo al gruppo. Era quello che gli faceva più male, quello che lo intristiva di più: non poter lavorare. Tutto il contrario, insomma, dello stereotipo del calciatore privo di sentimenti, ma non di argomenti quando c’è da intascare di più. Già, Fernando non sembra proprio un calciatore, ma non c’è nessuno, in questo momento, che vuole esserlo più di lui» (Roberto Perrone, ”Corriere della Sera” 9/10/2002).