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 2002  marzo 06 Mercoledì calendario

RIPA DI MEANA Marina Santa Marinella (Roma) 21 ottobre 1941. Sposata con il duca Alessandro Lante della Rovere, da cui ha avuto Lucrezia, dopo il divorzio ha sposato il marchese Carlo Ripa di Meana

RIPA DI MEANA Marina Santa Marinella (Roma) 21 ottobre 1941. Sposata con il duca Alessandro Lante della Rovere, da cui ha avuto Lucrezia, dopo il divorzio ha sposato il marchese Carlo Ripa di Meana. Ha scritto alcuni libri autobiografici, fra cui I miei primi quarant’anni e La più bella del reame. «Esuberante, narcisa, rompiballe che non ha eguali al mondo [...] quelle foto indimenticabili dei primissimi Settanta: lei che sta montando le scale per andare a gaudere da qualche parte, e ha un vestito lungo con uno spacco inimmaginabile che mette completamente in mostra delle gambe superbe. [...] una il cui narcisismo è tale che per poco non ci faceva dichiarare guerra dalla Francia il giorno in cui s’è messa a cavalcioni di una finestra di Palazzo Farnese, e quella foto ha corso i giornali di tutto il mondo [...] una tale rompiballe che una volta andò su tutte le furie perché suo marito Carlo le aveva regalato un tavolo da pranzo che a lei non piacque, e cominciò a sbraitare [...] una che, a mezzo del lancio di oggetti contundenti, ha tentato un paio di volte di uccidere il suo segretario Andrea, l’unico personaggio assennato di casa Ripa di meana [...] intelligente, rapidissima nel mettere assieme i giudizi. [...] Come tutte le ”bellissime” ha vissuto al cospetto degli straricchi e dei potenti, ma a lei piacciono innanzitutto gli irregolari, e questi irregolari sono stati di volta in volta il pittore Franco Angeli, il giornalista Lino Jannuzzi, il nobiluomo Carlo Ripa di Meana [...] Quando lei lo conobbe [...] stava organizzando la Biennale del Dissenso del 1977, e nel 1977 era un’arditezza dir male dell’Urss [...]» (Giampiero Mughini, ”Capital” settembre 2001). «Marina. Professione Marina. Niente di preciso, perché in fondo non sono una grande lavoratrice, ma ho saputo sempre inventarmi qualcosa: stilista, scrittrice, regista [...] amabasciatrice dell’Ifaw, Associazione internazionale per la protezione degli animali» (Lucia Castagna, ”Sette” n. 14/1997). «[...] con mia madre una volta ci siamo prese a padellate [...] Io e mia sorella Paola abbiamo vissuto molto sole perché mio padre si era ammalato di enfisema polmonare, gli avevano dato pochi anni di vita, e si era trasferito con mia madre al mare. Mi sono sposata giovanissima con Alessandro Lante della Rovere. Beveva, si ubriacava, picchiava. Tentò anche di sparare a me alla bambina in culla. Fu cacciato di casa dai miei e io rimasi sola. Cominciai a lavorare nella moda. Con questo lavoro ho cresciuto Lucrezia. Non ero una madre presente affettivamente, è vero [...] avevo una vita da giovane scapestrata. Mica ho fatto la santarella, ne ho fatte di tutti i colori. Mia figlia non ha mai visto nulla. Ero sola, ero libera, non facevo la monaca, ero bella, ho avuto sfilze di amanti. C’era un andazzo di uomini continuo. Mi sono concessa tutto, non devo rendere conto a nessuno [...] Sandro Penna, Goffredo Parise, Giolitti, Craxi. Questa era la gente che frequentava casa mia. Io non ero mica una soubrette. Ero una donna piena di curiosità. Ho avuto tanti amanti? Ma anche per l’amore ho scelto persone che mi davano di più, non solo la banalità della ginnastica erotica. I miei amori erano Franco Angeli e Mario Schifano. Non ho avuto mica ricconi come Malagò intorno a me. Non frequentavo mica il circolo Aniene” [...]» (Claudio Sabelli Fioretti, ”Sette” n. 46/2000). Vedi anche: Stefania Ulivi, Luisa Pronzato, ”Sette” n. 21/2001; Cesare Lanza, ”Sette” n. 4/2002;