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 2002  marzo 06 Mercoledì calendario

ROCCA

ROCCA Stefania Mondovì (Cuneo) 24 aprile 1971. Attrice. Film: Nirvana (1997), Viol@ (1998) ecc. • «La prima cosa che salta all´occhio è una certa somiglianza con Shirley MacLaine: gli occhi chiari vivaci, lo sguardo magnetico, l’espressione ironica e spiritosa, ma anche carica di mistero» (Paola Zonca). «Sempre più riconoscibile icona giovanile e moderna […] rappresenta un nuovo modo di fare l’attrice? ”So che siamo tutte meno preoccupate dal successo. Le generazioni precedenti erano più attente all’arrivare. Noi non facciamo le attrici per il successo o i soldi: per questo c’è la tv […] Mai avuto grandi problemi con la famiglia, uscire è stato naturale anche se ero giovanissima. Come tutti ho avuto il mio momento di ribellione. Mi hanno lasciato provare, ho cercato una scuola e sono venuta a Roma, al Centro Sperimentale […] Sport ne ho sempre fatto. Prima il nuoto, come le mie due sorelle. Ho fatto agonismo, ho imparato il senso della squadra e della responsabilità. Poi la pallavolo. Lo sport ti aiuta a stare con gli altri, a non aver paura del confronto. Io sono una che litiga, ma ho uno spiccato senso del gioco. Per me gli altri attori sono compagni di squadra […] Anche se non ci si può illudere di essere sempre tutti amici, quello mi fa lavorare meglio e mi fa sentire più libera è avvertire il senso di fare le cose insieme senza che ognuno pensi solo al proprio emergere. il bello del fare l’attore […] L’equilibrio nella vita è al primo posto. Non voglio perdere i miei punti di riferimento. Devo avere la mia vita, altrimenti cosa racconto? Se non mi sento viva giorno per giorno come faccio a sapere quali sono le reazioni di Stefania? Quelle che mi permettono poi d’interpretare un personaggio. […] Ero innamoratissima del personaggio di Naima, in Nirvana. Ma al provino Salvatores mi disse che Naima c’era già, e mi propose l’altro personaggio femminile. Non so come, ma gli rispondo no grazie e me ne vado. Mi ha richiamata... […] Secondo me sì, Naima doveva essere una capace di dire di no. E lui forse mi ha messo alla prova […] Viola è una attenta a quello che succede intorno. Era il momento del computer e io lo sentivo. Due personaggi che mi davano la possibilità di rappresentare una nuova mentalità. Ho conosciuto veri hacker e sono andata fuori di testa […] Mai successo che al primo colpo qualcuno abbia detto: è lei! La prima volta è successo con Alessandro D´Alatri, per Casomai”» (Paolo D’Agostini, ”la Repubblica” 4/4/2003). « sempre un passo più avanti degli altri con quel look androgino, le continue metamorfosi sul volto più straniero che italiano, i ruoli supermoderni legati alla realtà virtuale: Viol@ , Nirvana ... [...] ”Ho lavorato nei bar, ho fatto l’indossatrice, la pubblicità: una volta ho dovuto parlar bene di un latte terrificante. Anche questo serve. [...] Papà lavorava alla Fiat. Torino non l’ho mai vissuta come una restrizione, è una città elegante. La nebbia non mi dava ansia o tristezza. Mia madre diceva che aiuta a guardarci dentro. Roma (che non lascerei mai) è bella ma non elegante, e i monumenti, il Colosseo, San Pietro, li guardi ma non entrano nella vita delle persone. [...] All’inizio mi dicevano: sei norvegese o tedesca? [...] curioso, il mio primo ruolo da italiana m’è capitato con uno straniero: Minghella. Anche se quando mi vide disse: ”Sto cercando un’italiana!’. Così mi sono messa una parrucca e ho recitato ne Il talento di Mister Ripley . dura con i cliché. Mi fa ridere che Monica Bellucci, per la sua bellezza classica e mediterranea, debba essere sempre ritratta mentre mangia la pasta. Ma io non sono la pioniera del look androgino. Katharine Hepburn già negli anni ”40 si vestiva da maschiaccio”» (Valerio Cappelli, ”Corriere della Sera” 5/11/2003).