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 2002  marzo 06 Mercoledì calendario

ROCCO DI TORREPADULA Michela

ROCCO DI TORREPADULA Michela. Nata ad Udine il 18 settembre 1970. Assistente di Luciano Rispoli nel Tappeto Volante. Moglie di Enrico Mentana. stata fidanzata con Chicco Testa: «Tre anni. Ma niente convivenza. Andavamo d’accordo ma non c’era evoluzione del rapporto. Io lo adoro ancora oggi». Sposata dal 2002 con Enrico Mentana, è moderatamente tollerante riguardo al tradimento: «Ma l’ho quasi sempre scoperto dopo. Non faccio mai domande. Lo so che l’occasione fa l’uomo ladro. Ma io non voglio sapere. E che non si azzardi a venirmelo a dire. Fallo, ma torna a casa tranquillo e sereno [...] Non ho mai avuto colpi di fulmine. Comincio sempre con l’amicizia. Poi, appena mi accorgo di avere voglia di parlare di cose intime con una persona, capisco di essere innamorata [...] Io sono per le camere separate. E anche per le case separate. Una sopra e l’altra sotto» (Claudio Sabelli Fioretti, ”Corriere della Sera” 28/1/2002). «[...] un passato di miss Italia e miss Europa, un tentativo, abbandonato, di carriera cinematografica [...] miss Italia. Nel 1987. ”Quando vinse Mirka Viola e fu squalificata perché era sposata e aveva un figlio. Ma era bellissima” [...] fidanzati [...] sempre molto più vecchi [...] ’ colpa involontaria di mio papà che aveva 55 anni quando sono nata. All’asilo mi vergognavo un po’ perché le amichette mi dicevano: ’Chi è, tuo nonno?’. [...] Io dicevo: ’Sì, è mio nonno’ [...] stato un leit motiv della mia vita: mi sono sempre trovata meglio con ragazzi più grandi [...] Padre avvocato e gallerista d’arte. Mamma medico. Molto rigidi. Ci trattavano come dei soldatini. Ho praticamente fatto il servizio militare [...] non ce la davano mai vinta, nemmeno sui vestiti. Tutti i compagni avevano il Moncler e io no, a me compravano il loden che odiavo. ’Non devi fare branco’, mi dicevano. Adesso dico che avevano ragione, ma allora era una sofferenza, a scuola mi pigliavano in giro [...] Studio, conservatorio di musica, sport, flauto traverso, violino, inglese, danza classica, karate, salto in alto, salto in lungo, corsa. A me giocare non piaceva [...] Passavo il tempo a leggere, mi piacevano gli animali. Ero isolata e avevo solo un paio di amici. Poi alle medie sono cambiata. Ho scoperto un altro mondo, mi sono aperta, e sono diventata caciarona e goliardica [...] Adesso me ne vergogno, ma a quindici anni leggevo tutto Herman Hesse, tutto [...] la mia passione era la musica classica. Mozart mi ha sempre messo di buon umore. Mi piace la musica del Settecento. Detesto quella del Novecento e quella contemporanea. angosciante. Mi dicono che non la capisco. Certo, non la capisco e non mi piace [...] Non sopportavo le assemblee di classe, mi annoiava parlare di politica a scuola. A scuola io ci andavo per studiare e per imparare [...] Torrepadula mi dà fastidio. Ho paura che le persone pensino che una con un cognome così sia antipatica. Rocco è un bel cognome, dolce. Torrepadula è pesante [...] Quando avevo dieci anni ho fatto una recita a scuola. Il pubblico rideva ed io provai una grandissima soddisfazione. Decisi di andare a scuola di recitazione e di dizione. Più tardi ci fu l’episodio di miss Italia. Mia madre non voleva che ci andassi. Mio padre fu più liberale. E alla fine vinsi”. Un anno di supermercati e di show room. ”Tremendo. Litigai con gli organizzatori. Volevano che mi presentassi in costume e coroncina da tutte le parti”. Ma poi hai fatto miss Europa. ”Non ci volevo andare. Mi convinsi che aveva ragione mia madre, che non avrei dovuto fare il concorso. Ma mio padre disse: ’Hai voluto la bicicletta?’. Sono andata svogliatissima. E mi hanno eletto miss Europa. A settembre dovevo consegnare la corona alla nuova miss Italia ma non ci andai. Litigai di nuovo con gli organizzatori e andai a presentare la sera stessa il Campiello con Bruno Vespa [...] Miss Italia era stato un errore. Un marchio che ti porti dietro tutta la vita. Tutti a pensare che sei una mezza scema [...] Io lo avevo fatto per ribellarmi alla mia famiglia che mi sembrava oppressiva. Però ho sbagliato, ho sbagliato, ho sbagliato”. Poi è arrivato il film: I ragazzi del muretto. ”Eravamo dodici ragazzi, c’era Cecilia Dazzi, che dopo ha fatto un sacco di film, di quelli belli che nessuno vede ma vincono i festival del cinema d’autore. C’erano Lorenzo Amato, figlio di Giuliano, Claudio Lorimer, Alberto Rossi [...]”. [...] Un posto al sole. ”Tre mesi. Sembrava di lavorare in fabbrica. Per reazione non ho mai visto una puntata, nemmeno quelle mie [...] Poi l’Africa. Un’esperienza bellissima, è durata un anno, mi sono portata dietro perfino la mia cagnetta Gilda. Dodici puntate per Rete 4 con Carol Alt. Negli intervalli gli altri tornavano in Italia, io giravo: Madagascar, Zimbawe, Mozambico, Sud Africa, Namibia [...] A un certo punto ho deciso che non volevo più fare l’attrice. Stavo girando un film per la Rai, c’erano gli attori rompiscatole che litigavano, il film non era un capolavoro. Mi sono detta: ’Ma che ci sto a fare qui?’. Avevo già iniziato a lavorare con Luciano Rispoli a Tappeto volante e l’ho seguito i tutti i suoi pellegrinaggi: Tmc, Odeon Tv, RaiSat Album”. Aveva già fatto Il processo del lunedì con Biscardi. ” vero, dieci anni prima. Dicevo due parole a puntata. Avevo tempo di fare le parole crociate, di leggere qualche rivista”. La valletta di Biscardi sorride e tace. ”Io non mi intendevo di calcio e non mi interessava. Se avessi parlato avrei detto delle gran cavolate. Non che i giornalisti sportivi dicano cose molto più intelligenti di quelle che avrei potuto dire io [...] Liberale. Mi sono anche candidata a Verona. Erano i tempi di Altissimo, di De Lorenzo. Terza dei non eletti, 145 voti. Poi ho votato a destra, ho votato a sinistra. A destra An, a sinistra i socialisti [...] Sono di destra. Ma non destra destra. [...] Forza Italia è più a destra di An [...]”» (Claudio Sabelli Fioretti, ”Sette” 19/2/2004).