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 2002  marzo 06 Mercoledì calendario

Ronchi Edoardo

• Treviglio (Bergamo) 31 maggio 1950. Politico. Già in Democrazia proletaria, nell’89 fondò insieme a Francesco Rutelli, i Verdi Arcobaleno, di cui fu fino al 1991 portavoce nazionale. Eletto alla Camera nel 1983, 1987, 1992 (Democrazia Proletaria), al Senato nel 1994, 1996, 2006. Ministro dell’Ambiente nel Prodi I, D’Alema I e II (1996-2000). Ex presidente dell’Istituto Sviluppo Sostenibile Italia (2001-2006). Fu tra i promotori di vari referendum ambientalisti (nucleare, caccia, pesticidi). «[...] un bergamasco [...] con il pizzetto biondo e un debole per le giacche un po’ vistose. [...] come dicono i suoi collaboratori, è un vulcano in perenne eruzione [...] Prima ha dichiarato guerra ai motorini definiti sporcaccioni perché, dice, avvelenano i centri-storici: e, suggerendone il blocco, si è guadagnato le ire dei consumatori e dei produttori. Poi ha deciso di destinare a riserva marina il golfo del Tigullio e a riserva terrestre l’isola di Ponza provocando le reazioni di sindaci e operatori economici; anzi, vere e proprie sommosse con gozzi, barchette, panfili e motoscafi scesi in mare per protesta. Quindi ha proposto l’introduzione di cassonetti elettronici per la raccolta della spazzatura, la circolazione di taxi collettivi e, in nome del disinquinamento elettromagnetico, nuove norme per l’uso dei rasoi, delle lavatrici e degli asciugacapelli. Gran belle idee, ma piuttosto velleitarie: quasi nessuna è stata realizzata. Ronchi è anche uno di quei ministri che minacciano spesso di dimettersi ma poi finiscono per restare al loro posto. Nel ”96 strillò contro il raddoppio del tratto autostradale Bologna-Firenze progettato da Antonio Di Pietro, allora titolare dei Lavori pubblici. Ma, appena il premier Romano Prodi trovò un compromesso con l’avvio dei lavori solo in un tratto, si placò. Ha minacciato di andarsene pure [...] dopo la frana di Sarno, in Campania: voleva più poteri d’intervento in difesa del territorio. Glieli hanno promessi, a partire dal 2001: e ha cambiato idea. Al suo attivo c’è solo, o soprattutto, il varo di un decreto contro i cacciatori, sulle razze protette: a tutela dei fringuelli e delle peppole» (Guido Quaranta, ”L’espresso” 9/12/1999).