Varie, 6 marzo 2002
ROSOLINO
ROSOLINO Massimiliano Napoli 11 luglio 1978. Nuotatore. Primatista italiano dei 400 stile libero (3’43”40 il 16 settembre 2000 a Sydney). Medaglia d’oro dei 200 misti alle Olimpiadi di Sydney (2000) in cui conquisto anche l’argento dei 400 sl e il bronzo nei 200 sl. Bronzo nella 4x200 sl alle Olimpiadi di Atene (2004). Agli europei 2006 oro con la 4x200 sl, argento nei 200 e 400 sl. Argento con la 4x100 sl ai mondiali 2007. Suo padre Salvatore è ristoratore, la madre Carolyne australiana. Si conobbero su una nave da crociera, lei faceva la hostess. Iscritto all’Isef, una sorella, Vanessa. Suo allenatore Domenico Siniscalco. L’esordio in azzurro nel ”95, agli Europei di Vienna. Il boom comincia nel luglio 2000, ad Helsinki, e prosegue con il trionfo di settembre ai Giochi di Sydney, dove conquista la medaglia d’oro nei 200 misti, l’argento nei 400 sl ed il bronzo nei 200 sl. Nel 2001, ai mondiali di Fukuoka, ha replicato la vittoria nei 200 misti, bronzo (dietro Phelps e Thorpe) nel 2003. Grande appassionato di musica, adora le auto. Tifoso della Ferrari, tifa anche il Napoli ma non ama molto il calcio. Una particina nella soap Un posto al Sole. «Re di denari del nuoto italiano, e star dei mass media. All’estero solo il mitico australiano Ian Thorpe guadagna più di lui. Neanche Sasha Popov, il russo pluriolimpionico, regge il confronto con il Paperon de’ Paperoni azzurro, che ha tagliato il traguardo del suo primo miliardo (in lire, naturalmente: oltre mezzo milione di euro) festeggiandolo su una passerella d’eccezione, quella di Sanremo, dove Baudo l’ha voluto come ”presentatore” per una notte. Merito dei trionfi sportivi e del conseguente prize-money, ma anche dei proventi di sponsor importanti (Speedo e Consorzio Parmigiano) e generosi con un atleta dotato di naturale simpatia e di una predisposizione all’essere personaggio anche fuori dall´acqua. D’altronde lo show-business da tempo ha scoperto il biondo napoletano: dal regista Tinto Brass a Fabrizio Frizzi, da Maurizio Costanzo a Raffaella Carrà, ormai non si contano più le apparizioni tv» (Paolo Rossi, ”la Repubblica” 8/3/2002). «Nella palestra dove vado c’è una mia foto con dedica. La donna delle pulizie non l’aveva mai notata. Un giorno si è illuminata e ha detto: ma questo è un attore di Un posto al sole […] Mi hanno invitato a Torino a vedere Italia-Inghilterra di calcio. Ho conosciuto Trapattoni. Mi è scappato un ”Ciao Trap” e lui mi ha risposto ”ciao Roso”. La cosa più bella è stata il buffet. Impressionante, c’era pure lo champagne. Me ne hanno pure regalato una bottiglia. proprio uno sport ricco il calcio […] Io amo la pasta, perché un’azienda produttrice non mi sponsorizza? Sarei un testimonial perfetto. Ho visto atleti famosi fare la pubblicità a fast food, a bibite gassate. Scherziamo? La pasta è naturale, buona. Mi prenoto» (’Corriere della Sera” 11/4/2001). «Il suo feeling con l’Italia si è incrinato. I primi segni di rigetto risalgono al giugno 2002, quando un sedicente pentito della camorra gli aveva lanciato pesanti accuse - mai provate - di fare uso di sostanze dopanti. Tuonò la propria rabbia, si proclamò innocente ma buttò lì una frase che allora parve solo una sterile minaccia: ”Se la gente mi considera così, allora me ne torno in Australia”. Cioè il Paese natale della madre, nel quale il piccolo Massimiliano trascorse l’infanzia prima di approdare a Napoli, la città del padre. […] Qualcosa l´ha turbato, forse l’invidia di altri nuotatori azzurri o certe incomprensioni nella sua società Canottieri Napoli. Così, dapprima decide di lasciare il Vesuvio e andare in prestito al team Larus Roma, poi addirittura di andarsene agli antipodi. Si allenerà a Melbourne con Ian Pope, tecnico famoso. ”Ma resterò italiano”, assicura lui anche se l’Australia gli ha già proposto la naturalizzazione avendo Massimiliano anche il passaporto di quel Paese grazie alla mamma» (Giorgio Viberti, ”La Stampa” 28/10/2002). «Montarsi la testa è facile, ma riesco ancoraa tenere ipiedi per terra, perché il mio unico obiettivo è il nuoto […] Sono un mattacchione: sto zitto in acqua, così cerco di rifarmi fuori. Non sono fissato col nuoto: se non ho voglia, piuttosto salto un allenamento, ma sono affidabile e responsabile […] Sono lunatico e orgoglioso. Mi piaccio e spero di piacere, mi scrivono molti ragazzi: se lo fa un uomo è perché mi ammira. Al matrimonio di mia sorella avrei voluto regalargli il mio mezzobusto, ma lei ha preferito la cucina... […] Sono permaloso anche se non ascolto molto le cose che dicono su di me. Uno dei miei pregi è l’onestà, a parte con le donne... Mi piace farmi corteggiare, guardare una bella ragazza per la strada, fare un po’ di schiuma. Potrei perdere la testa per qualcuna ma non succederà: la vita è fatta di priorità […] Da ragazzo avrei voluto rifarmi il naso, sto attento ai denti (da quando ha vinto l’Olimpiade, glieli cura Renato Simionato a Melbourne, gratis) e curo i capelli con le lozioni. Non voglio essere amato perché ho gli occhi azzurri e sono biondo. Ho un corpo armonioso: sì, poserei nudo […] Vivo a Toorak, un quartiere chic di Melbourne: in piscina ho portato allegria. Mi succede anche quando vado dalla psicologa Laura. Al cinema vado il martedì, perché mercoledì mattina non c’è allenamento: a volte vedo 2 film al prezzo di 1. Lì ho imparato il gusto di leggere, cucino e ho comprato anche un dizionario d’inglese […] C’è una sola cosa che so fare peggio di ballare: cantare. Ballo bene se devo muovere il busto, ancora bene se devo muovere le gambe, ma per sincronizzare le due cose sono un disastro» (Stefano Arcobelli, ”La Gazzetta dello Sport” 2/8/2003).