Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  marzo 06 Mercoledì calendario

RUSSO IERVOLINO Rosa

RUSSO IERVOLINO Rosa Napoli 17 settembre 1936. Politico. Ex sindaco di Napoli (2001-2011). Avvocato, è stata la prima donna a diventare ministro dell’Interno (1998, governo D’Alema). Iscritta alla Dc dall’età di 18 anni, senatrice nel 1979, ministro per gli Affari sociali nel governo Goria (1987), stesso incarico con De Mita e Andreotti. Ministro della Pubblica istruzione nei governi Ciampi e Amato • «Sono orgogliosa di essere figlia di due politici, ma non sono l’erede di una dinastia. Sono entrata in Parlamento che mia madre era morta da dieci anni e mio padre di anni ne aveva 89. La mia gavetta me la sono fatta tutta, da sola» (Maria Latella, “Corriere della Sera” 24/1/2001) • «Forlaniana, Rosetta lo è stata senz’altro. Ma se è per questo, [...] “don” Remo Gaspari (che pure proveniva dal moderatismo doroteo, sottomarca Taviani) l’ha proclamata sua legittima “erede”, anche dal punto di vista della circoscrizione elettorale abruzzese dove lei si è più volte candidata. Allo stesso modo, con ardore senz’altro scalfariano, la Jervolino si è battuta contro il divorzio, l’aborto, la droga (porta il suo nome un’infausta legge proibizionista), senza trascurare ovviamente il preservativo (basti ricordare, quand’era ministro della Pubblica Istruzione, la crociata contro un opuscoletto anti Aids intitolato a Lupo Alberto) [...] Il padre, Raffaele, figlio di un vinaio napoletano, è stato presidente dei giovani di Azione cattolica, poi “fuoriuscito” in Vaticano sotto la protezione di Sua Santità; la madre Maria (de Unterrichter), di nobile famiglia austriaca, presidente della Fuci. I due si conobbero ad Assisi, sulla tomba di San Francesco, lui terziario francescano, lei terziaria domenicana; in seguito furono deputati e sottosegretari Dc, lui pure quattro volte ministro. Come amici e vicini di casa gli Jervolino avevano i De Gasperi. Da bambina la futura candidata al Quirinale portava le trecce e andava a scuola dalle monache dorotee (nascondendo il rossetto e le foto di Gregory Peck). Come testimone di nozze ebbe Aldo Moro; alla Rai fu assunta da Ettore Bernabei. Alla politica, giusto ai tempi del divorzio, si avvicinò grazie ad Amintore Fanfani che si ostinava a chiamarla – proprio lui – “la piccolina”» (Filippo Ceccarelli, “La Stampa” 24/1/2001) • «[...] i ricordi, le origini, i primi anni a Napoli. “Straordinaria città. Ogni volta che ci torno mi sento un albero a cui vengono miracolosamente restituite le radici: rinasco. Lì c’è la casa di famiglia, un affitto che porta la data del 4 maggio 1930. Ci abbiamo abitato fino al ’44 quando per scampare ai bombardamenti siamo andati a Ottaviano. Nel ’45 i miei genitori, eletti nell’Assemblea Costituente, sono venuti a Roma. Non potevamo permetterci una casa: mio padre, avvocato, era stato radiato dall’Ordine, perché antifascista. Siamo stati ospiti in un convento per nove anni [...] A Roma mi sono laureata in legge, mi sono sposata [...]» (Sandra Amurri, “Sette” n. 45/1998).