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 2002  marzo 06 Mercoledì calendario

Sales Riccardo

• Arona (Novara) 14 agosto 1941, Treviso 14 maggio 2006 • «Il portamento elegante e dinoccolato, l’inconfondibile erre moscia, le battute dette con aplomb inglese ma che toglievano la pelle, una conoscenza del gioco amato che non ha mai tralasciato, anche quando allenava le Nazionali. [...] Enfant prodige della scuola milanese degli Anni 60, arrivato a 26 anni su una panchina di serie A, quella antagonista della All’Onestà, era cresciuto al Centro Schuster e subentrato nel 1970 a Vittorio Tracuzzi in una squadra ricca di aspettative mai soddisfatte. Sales traghettò la società, che perse sponsor, proprietà e giocatori, a campionati oltre le previsioni, portando in Italia Chuck Jura. Poi una carriera passata a costruire giocatori in provincia: a Gorizia; Brescia; Varese, quando non era più la grande Varese; e Treviso, quando Benetton non era ancora una potenza. Le squadre, sotto le sue cure, miglioravano nelle piccole cose che diventavano grandi, erano orologi. Ai tempi si diceva che il Barone, per il suo perfezionismo, fosse ”condannato” a cambiare società e giocatori dopo qualche anno per avere successo, intanto arrivavano promozioni e playoff. Nei primi anni Ottanta fu assistente, diventando una figura ben più importante, di Sandro Gamba con la Nazionale del primo oro europeo e della prima medaglia olimpica della nostra storia. Negli anni Novanta, Sales venne chiamato a dare credibilità internazionale al movimento femminile azzurro nel momento dell’affermazione di una nuova generazione. Padre-maestro, Riccardo portò le azzurre al miglior risultato della storia, l’argento europeo del 1995 e ad Atlanta. Alcuni cattivi risultati successivi fecero decidere legittimamente alla Federazione di cambiare il tecnico [...]» (Luca Chiabotti, ”La Gazzetta dello Sport” 15/5/2006). «[...] un raffinato intellettuale del basket, capace di portare ai massimi storici (3° e 4° posto) la All’Onestà, ovvero l’altra metà di Milano, di quando a Milano c’era il derby anche nel basket. Oltre Milano e Brescia, Gorizia, Treviso, Varese, le sue tappe salienti. Ma soprattutto la nazionale. Con quella maschile, assistente (qualcosa di più) di Sandro Gamba nell’età dell’oro agli Europei di Nantes e bronzo a Stoccarda, con l’argento olimpico di Mosca. Per diventare, poi, il ”cittì” più vincente di quella femminile: argento agli Europei di Brno (95) e oro alle Universiadi in Giappone nello stesso anno [...]» (Werther Pedrazzi, ”Corriere della Sera” 15/5/2006).