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 2002  marzo 06 Mercoledì calendario

SALUZZI Paola

SALUZZI Paola Roma 21 maggio 1964. Conduttrice tv. «È la rossa più amata della tv [...]» (Monica Setta, “Capital” maggio 1999) • «Il suo mito, come ama raccontare, è Christiane Amanpour. [...] ex valletta, ex presentatrice ed ex attrice [...] Bella, ma non eccessiva, audace, senza eccessi, sorridente, ma non giuliva [...]» (Jacaranda Falck, “L’Espresso” 1/11/2001) • «[...] “[...] Io sono, per formazione familiare, una cattolica. [...]” [...] per molto tempo ha gravitato in area An (“È vero, conosco bene Gianfranco Fini, ho frequentato ambienti della destra, ma non sono mai stata simpatica a Maurizio Gasparri, ne sono pure fiera e un giorno dirò perché”). [...] “[...] Qualcuno mi ha appiccicato l’etichetta della destra estrema. Hanno persino detto che mi sarei presentata per Forza Italia alle elezioni europee. Tutto falso... [...] ho ottimi rapporti anche col centrosinistra.[...]” [...]» (Paolo Conti, “Corriere della Sera” 13/5/2005) • «[...] Mamma piemontese, papà - un ex generale - meridionale, nato in Lucania, ad Acerenza in provincia di Potenza. Un viso pulito da bambola (la figlia che tutti vorrebbero?), capelli rossi che più rosso non si può, segno astrologico toro, ascendente ariete, cuspide gemelli. [...] “Le stelle dicono che sono fortunata, violentemente testarda, amante del bello, anzi della perfezione [...] Sono una donna cosciente delle proprie risorse, ambiziosa. [...] Io sono nipote di un sommergibilista, Mario, un gigante alto due metri: ero innamorata dei suoi occhi azzurri, del suo forte carattere. Lui diceva sempre che, quando il sottomarino è in difficoltà, bisogna arrivare sul fondo zitti zitti, poi via con le macchine avanti tutta, e spingere, spingere anche mentalmente, con il cuore e l’anima [...] Ti convincono che sei egoista, vanitosa… Ti calunniano… Arrivi al fondo! [...] Quando ero ragazzina, in una lite ho colpito il mio avversario con il tacco dello stivale sulla tibia. [...] Ho una sorella amabile, gentile, femminile. Invece io ero una maschiaccia [...] Sono romantica, ma anche autonoma. Sono un gatto. Se voglio, mi do in modo totale, ma decido io, e voglio trovarmi in piena autonomia, mentale ed economica [...] Ricevo complimenti per il fondoschiena: un marchio di famiglia. Mi piace il mio viso: naso, occhi e bocca. E amo anche le mie gambe: tornite, secondo l’espressione usata da un mio amico. La voce? A me sembra piacevole, sexy. Beppe Severgnini dice che è splendida, negli Stati Uniti sarebbe definita husky voice: certi attori cercano di fumare tanto, non so se mi spiego, per arrochirsi, avere una voce sexy… [...] Penso di avere una fantasia enorme. Sono creativa, pronta a trasformarmi. [...]”» (Cesare Lanza, “Sette” n. 24/2002).