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 2002  marzo 06 Mercoledì calendario

Traudl Junge nel dicembre del 1942 diventò la quarta segretaria di Adolf Hitler. Scelta tra un centinaio di candidate, la Junge, che allora si chiamava Gertrude Humps, rivela che con lei Hitler è sempre stato molto gentile: «I nostri uffici erano talmente lontani dall’ "area del führer" che non vedevamo né sentivamo i famosi scoppi d’ira di cui si mormorava

Traudl Junge nel dicembre del 1942 diventò la quarta segretaria di Adolf Hitler. Scelta tra un centinaio di candidate, la Junge, che allora si chiamava Gertrude Humps, rivela che con lei Hitler è sempre stato molto gentile: «I nostri uffici erano talmente lontani dall’ "area del führer" che non vedevamo né sentivamo i famosi scoppi d’ira di cui si mormorava. Noi tutte cercavamo di distrarlo con chiacchiere sui film o con pettegolezzi, con qualsiasi cosa potesse distoglierlo dalla guerra. Adorava i pettegolezzi. Questo faceva parte dell’altro suo lato, che in fondo era l’unico che avessimo mai visto». Poche ore prima di uccidersi, nel bunker di Berlino, Hitler la chiamò per dettarle il testamento: «Come sta, bambina mia (mein kind)? Ha riposato un po’? Voglio dettare. Pensa di farcela?». Junge racconta anche che il führer odiava il caldo e nel suo studio voleva una temperatura costante di undici gradi, ma per lei aveva fatto portare una stufetta. «Non ho mai capito l’effetto che aveva su tutti noi. Era qualcosa di più del carisma. A volte, quando usciva senza di noi, l’istante stesso in cui scompariva, era come se nell’aria mancasse qualcosa. Mancava un elemento essenziale. Elettricità, addirittura ossigeno, una consapevolezza di essere vivi. C’era un vuoto».