Varie, 6 marzo 2002
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Sammer Matthias
• Dresda (Germania) 5 settembre 1967. Ex calciatore. Pallone d’Oro 1996, nono nel 1995, decimo nel 1997. Con la nazionale ha vinto gli Europei 1996, con il Borussia Dortmund la Champions League 1996/97 (3-1 in finale contro la Juventus). In Italia ha avuto una breve e sfortunata esperienza all’Inter (1992/93) • «Il passaggio all’Inter nel ”92 è rapido e inquietante: in undici partite di campionato si capisce che è forte, perciò il suo repentino ritorno in Germania risulterà doppiamente enigmatico. Ha problemi d’ambientamento: nato all’Est nella fu Rdt, cresciuto nella Dinamo Dresda, è letteralmente sconvolto dall’Italia e dal mondo del nostro calcio. Inoltre è di carattere molto chiuso. Celebre la battuta di Matthäus quando gli dissero che non aveva imparato una parola d’italiano e non parlava con nessuno: ”Se è per questo, non parla nemmeno con me in tedesco!”. Il mistero rimarrà insoluto, i fatti dicono che se ne va al Borussia Dortmund e nel ”96 vince addirittura il Pallone d’Oro. Il campione c’era, l’Italia non faceva per lui» (Dizionario del Calcio Italiano, a cura di Marco Sappino, Baldini/Castoldi 2000). «[...] il simbolo della riunificazione tedesca, avendo vinto il campionato prima con la Dinamo Dresda nell’Est e poi con lo Stoccarda nell’Ovest. Successivamente ha conosciuto il fallimento nell’Inter e la consacrazione con il Borussia Dortmund e la nazionale tedesca. Mentre in Italia non è riuscito a integrarsi, in Germania ha avuto una funzione trainante in ogni squadra in cui ha giocato. ...] Si è dovuto arrendere ai troppi infortuni a soli 31 anni, dopo una lunga serie di interventi chirugici» (Enciclopedia dello Sport, Treccani). «Come Forrest Gump: è stato ovunque si facesse la storia, non solo del calcio. Come Forrest Gump alla fine ha vinto lui. Matthias Sammer è stato giocatore universale, in tutti i sensi. Primo tedesco dell’Est (aveva giocato 23 volte con la maglia della Repubblica Democratica, con cui a 19 anni vinse un Europeo juniores) a scendere in campo con la nazionale della Germania riunificata, è anche il simbolo del giocatore universale che inorgoglisce i tecnici del Nuovo Corso. Nato attaccante nella Dinamo Dresda, retrocesso sulla trequarti a Stoccarda, e poi in mediana ai tempi della grottesca avventura nell’Inter, nel ”96 vince europeo e Pallone d’Oro da libero [...] Sulla scia di illustri compatrioti del calibro di Klinsmann, Brehme e Matthäus, tenta l’avventura all’inter. Bagnoli ha bisogno di un regista arretrato da piazzare davanti alla difesa, Matthias, pur non facendo nessuno sforzo per parlare italiano, fa capire bene di non essere lui l’uomo adatto. Comincia anche benino, poi si chiude nell’ostinato isolamento di chi si sente di passaggio. Ruben Sosa, che una volta riesce a infilare il naso in casa sua, trova solo un letto circondato da scatolini di cartone mai svuotati [...]» (Carlo Caliceti e Marco Tarozzi, ”Calcio 2000” febbraio 2001).