Varie, 6 marzo 2002
SANDRELLI
SANDRELLI Stefania Viareggio (Lucca) 5 giugno 1946. Attrice. Nel 2005 ha ricevuto a Venezia il Leone d’Oro alla carriera • «[...] tra i volti femminili più amati del cinema italiano [...] ”attrice moderna e mai modernista, Stefania è il cinema italiano contemporaneo al meglio di quello che ha saputo offrire [...] Giovanissima vincitrice di un concorso di bellezza a Viareggio, sua città natale” (Marco Muller) [...] debutta ne Il federale di Salce (1961) per poi venire lanciata da Pietro Germi in commedie corrosive come Divorzio all’italiana e Sedotta e abbandonata e da Antonio Pietrangeli in Io la conoscevo bene. [...]» (’la Repubblica” 6/8/2005). «Una delle attrici più autentiche e più amate. Viareggio l’ha lasciata giovanissima Stefania quando, scelta da Pietro Germi per Divorzio all’Italiana, la sua bellezza morbida e moderna conquistò gli schermi e gli italiani. Era il ”61 [...] Viareggio è il paradiso dei bambini, ”la casa” di Stefania. ”La Pineta da attraversare con la macchinetta a pedali, ”il Grillo’ che c´è ancora. E la spiaggia fine, bianca” [....] le opere di Giacomo Puccini, ”le pucciniane” che Stefania andava a vedere e ad ascoltare a Torre del Lago con il nonno paterno, un melomane innamorato della lirica e dell’unica femminuccia della grande famiglia patriarcale dei Sandrelli. Oppure la piscina, quella grande del ”Principe di Piemonte”, frequentabile anche in agosto per quelle maratone tipiche delle vacanze al mare che resistono nel tempo: bagno, passeggiata pizza e cinema. [...] Nel ”61 a ”La Bussola” va a cantare Gino Paoli, che è già mito con i suoi struggenti Senza Fine e Il cielo in una stanza. ”Era il giorno del mio quindicesimo compleanno, il 5 giugno, Paoli mi piaceva moltissimo e decisi di andare a ”La Bussola’, lo volevo ascoltare e, perché no, anche conquistare. Mi misi un tubino verde acqua di lino molto carino, scollato, i sandali con i tacchi. Mentre cantava gli passavo e ripassavo davanti, per farmi notare. Lui mi invitò a ballare, mi chiese quanti anni avevo e, quando glielo dissi, gli prese un colpo, ma la frittata era ormai fatta. Da allora non ci fu nulla da fare, stavamo sempre insieme. Lui mi veniva a cercare a ”La Capannina’ del Marco Polo dove stavo con i miei amici della ghenga. E letteralmente mi rapiva. Io tentavo di resistere, ma solo per gioco. Poi, felici, andavamo in giro sulla sua Triumph scoperta; lui era partito in quarta e anch’io”. L´amore per Gino Paoli va avanti otto anni; nel ”64 nasce Amanda, la prima figlia di Stefania mentre nel ”72 sarebbe nato Vito, figlio di Niki Pende. Nel ”68 Stefania rifiuta di trasferirsi a Milano. ”Dissi a Gino che non me la sentivo, lui non volle sentire ragioni. Se non vieni a Milano, tuonò, la nostra storia finisce. Non ci volevo credere. Rimasi a Roma, la storia finì”. Anni Ruggenti a Viareggio quelli tra la fine dei Cinquanta e l’inizio del nuovo decennio. E Stefania li vive fino in fondo. inarrestabile, una forza della natura tanto che la madre Florida la chiama ”Mercurio”. ”Mi spostavo sempre con la ghenga, più spesso in bicicletta, altre volte su una vecchia 509 di uno di noi, che aveva un clacson un po’ gracchiante particolarissimo. Facevamo il giro degli amici per caricarli, andavamo fino a Foce di magra, attraverso mezza Versilia. Solo in quel caso magari ci scappava un bagno al Forte. Perché Viareggio e Forte dei Marmi sono distanti solo un quarto d’ora in bicicletta, ma le spiagge sono due mondi separati e ciascuna ha i suoi frequentatori abituali, o almeno li aveva. In genere però ce ne stavamo a Viareggio, alla mia spiaggia, a Ponente, ai bagni Aurora”. Il 1961 è la data della svolta per Stefania ragazzina. Il fotografo Paolo Costa la ritrae davanti alla casa pensione della mamma e una di quelle immagini appare in copertina su ”Le Ore”. ”Non era la prima volta che finivo sui giornali. A Viareggio tutto l’anno c’erano manifestazioni di ogni genere e tutti, i miei amici e io, a turno vincevamo qualche premio. Nel tempo la mia amica Luisella era stata eletta miss Cinema, io Miss Viareggio, un’altra mia amica, Lucia, miss Versilia. L’estate poi, specie da ragazzini l’intrattenimento era fisso. C’era ”la Festa del villeggiante’, quella dei bambini più belli di Viareggio, che poi eravamo tutti, e le foto dei vincitori andavano sui giornali, locali s’intende. Viareggio è sempre stata così, viva, aperta. D’inverno, per il Carnevale, arrivava un bagno di folla che non si è mai interrotto. Ma nelle serate estive le feste erano la norma. Venivano organizzate al Salone Margherita, dove la vera star era mio fratello che aveva studiato il pianoforte”. Pietro Germi vede su ”Le Ore” la foto di quella ragazzina dall´aria ingenua e insieme procace, ne rimane folgorato e la invita a fare a Roma il provino per Divorzio all’Italiana. ”Come resistere? Mi aveva chiamato il grande Germi, per un film nientemeno con Marcello Mastroianni. Accettai, scaricai gli amici e andai a Roma con mio fratello Sergio. Anche le scuole non le ripresi più, avevo finito solo il terzo anno di avviamento professionale. Da allora, addio Viareggio. In un primo tempo feci un po’ la pendolare, ma presto mi trasferii definitivamente a Roma con mia madre. Già dopo il provino per Divorzio all’italiana, poiché l´inizio delle riprese veniva continuamente rinviato, il mio agente di allora Franco Fortini mi offrì un paio di film. Erano Gioventù di notte di Mario Sequi e Il federale di Luciano Salce”. In seguito sarebbe diventata una delle attrici preferite da Antonio Pietrangeli, Bernardo Bertolucci, Luigi Comencini, Ettore Scola, Mario Monicelli [...]» (Silvana Mazzocchi, ”la Repubblica” 22/8/2004). «Sono parecchi i film che scandiscono i miei quarant’anni di carriera: il mio esordio nel cinema quando avevo 15 anni in Divorzio all’italiana con Marcello Mastroianni. Quasi tutto quello che ho fatto ero pronta per farlo. Per esempio a quell’epoca, a 15 anni, volevo andarmene da Viareggio, la mia città, e studiare ballo a Genova, invece mi ha accolto il cinema. Ho ricevuto una telefonata, sono venuta a Roma per fare un provino. Ho visto Roma e ho avuto un colpo di fulmine, mi sono innamorata ed è diventata da allora la mia città preferita anche se sono sempre legata alla Toscana. Gli altri titoli cui sono particolarmente legata sono Sedotta e abbandonata con Germi; Alfredo Alfredo con Dustin Hoffman, che fu l’ultimo film di Germi; Speriamo che sia femmina di Monicelli; Delitto d’amore di Comencini; Il conformista e Novecento di Bertolucci; di Scola C’eravamo tanto amati, La terrazza, La famiglia. E poi tanti altri. Mi mancano molto gli amici che sono morti. Soprattutto Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni. difficilissimo trovare altri due amici e grandi attori come loro […] Ogni volta, prima di iniziare un film, mi batte il cuore e non dormo. Il mio modo di porgermi è sempre lo stesso […] Mi piace ridere, ma quando lavoro nel cinema sono frustrata. Quando sto girando a volte mi scappa da ridere ma devo trattenermi» (Alain Elkann, ”La Stampa” 13/5/2001).