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 2002  marzo 06 Mercoledì calendario

Scalfaro Oscar

• Luigi Novara 9 settembre 1918. Politico. Ex magistrato, fu eletto per la prima volta nel 1946 come membro dell’Assemblea Costituente. Deputato dal 1948 al ”92. Nel 1954 sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel Gabinetto Scelba, quindi fu viceministro della Giustizia e dell’Interno. Ministro dei Trasporti nei governi Moro, Leone e Andreotti, ministro della Pubblica istruzione nel governo Andreotti del ”72, e dell’Interno dal 1983 all’87 nei governi Craxi e Fanfani. Nell’aprile ”92 presidente della Camera. Un mese dopo, il 25 maggio, fu eletto presidente della Repubblica. Dal 15 maggio ”99 è senatore a vita • «[...] Fu un 11 febbraio, Madonna di Lourdes, che diventò per la prima volta sottosegretario. Fu un 4 di agosto, Maria Santissima della Neve, che fece il suo ingresso al Viminale. Fu un 13 di maggio, Madonna di Fatima, che si aprirono le votazioni per l’elezione del successore di Cossiga. Era infine una giornata di maggio, mese mariano dei rosari e dei fioretti, quando ascese (mai verbo fu più aderente) al Quirinale [...] ”Un papa si riprende il palazzo dei Papi”, rise Vittorio Sgarbi il giorno dell’elezione [...] Da quel momento non s’è persa occasione per sottolineare come il nome di Oscar venisse da ”Os” (Dio) e ”geirr” (lancia), per sorridere delle enormi sciarpe bianche portate come fossero la stola di un prete, per ricordare i suoi saggi titolati Il Pio transito di Franceso o Il valore del Rosario, per riesumare antiche fissazioni bigotte quali la scelta di bloccare l’invio a Cannes (allora il giovanotto era sottosegretario allo Spettacolo) di un capolavoro come l’Oro di Napoli o il celebre schiaffo mollato al ristorante ”Chiarina” alla troppo scollacciata Edith Mingoni Toussan: ”Le ordino di rimettersi il Bolero!”. Episodio che spinse Totò a sfidarlo a duello e Curzio Malaparte a dire: ”A giudicare dai lamenti, dalle minacce, dalle esortazioni, dalle preghiere e dai progetti dell’onorevole Scalfaro, si direbbe che l’Italia sia un sobborgo di Sodoma, la Bestia dell’Apocalisse, un museo dei vizi, una scuola di depravazione, una sentina d’impurità”. [...] In delicatissimo equilibrio tra Santa Teresa del Bambin Gesù e lo spione Riccardo Malpica, le professioni di umiltà (’Sono solo un broccolo nel campo del Signore”), e la vanesia accuratezza con cui filtra per mano del fidato Tanino Scelba ogni fotografia che esce dal palazzo, la dorotea besciamella piemontese e l’incendiario peperoncino calabro (ne usa a chili), la frequentazione dei conventi e il senso dello Stato, l’ascesi e il potere. [...]» (Gian Antonio Stella, ”Sette” n. 18/1999).