Varie, 6 marzo 2002
SCAPAGNINI
SCAPAGNINI Umberto Napoli 16 ottobre 1941. Politico. Ex sindaco di Catania (2000-2008). Nel 2008 eletto alla Camera col Pdl. Medico personale di Silvio Berlusconi. Laurea in Medicina a 24 anni, docente di fisiologia all’università di California (’69-’71), specializzato in endocrinologia, è stato incaricato di chemioterapia, ordinario di farmacologia, docente del Mit • «Famiglia di ingegneri, dopo la laurea in medicina è partito per Gand, a studiare con Heymans ”primo e ultimo premio Nobel belga”, e poi per gli Stati Uniti, ”professore incaricato al Houston Medical Center e al Mit”. Libero docente a 29 anni, associato a 32, ordinario a 33, a Catania. ”Arrivai per fermarmi qualche mese, non sono più ripartito”. La sua specializzazione si chiama psico-neuro-immuno-endocrinologia (pnei). ”Ho sempre avvertito il fascino, anche metafisico, letterario, del cervello. Leggevo Poe, Lovecraft, il grande noir”. C’è un legame tra la testa, gli ormoni e la psiche, su cui lavorare ”per prevenire l’invecchiamento cerebrale, l’Alzheimer, l’impotenza”. Questo disse in una conferenza a Villa Paradiso, sul Garda, davanti a un gruppo di dirigenti Mediaset in soggiorno rigenerante. ”Là incontrai Marcello Dell’Utri. Un uomo eccezionale, di straordinaria cultura. Mi disse che il Dottore sarebbe stato curioso di conoscermi. Qualche giorno dopo ero ad Arcore”. 1988: una folgorazione, per entrambi. ”Berlusconi subito si scusò, disse che doveva andare a dormire alle 11. Parlammo fino alle 2 di notte. Era già bene indirizzato, mangiava solo cose naturali, pasta con sughi leggeri, verdure arrosto, poco vino solo rosso; e poi faceva atletica, corsa, pesi. Ne rimasi affascinato. Che generosità. Fotocopiava le indicazioni che gli avevo dato per passarle agli amici. [...] Cominciammo con la food-therapy, i cibi che prevengono il cancro: il pomodoro di Pachino e il suo apporto di licopene, i broccoli con i derivati solforosi, e un particolare olio d’oliva. Partii con il professor Mordechai per una spedizione sul Mar Morto, alla ricerca dell’olio di onfacio, con cui Cleopatra confezionava i suoi prodotti di bellezza. Scoprimmo che era liquido spremuto a freddo da olive immature”. Poi la spedizione sulla Via della Seta, ”alla ricerca dell’immortalità” era il titolo, con il figlio Giovanni, il fratello Sergio, l’amico Sorbini della Enervit, un regista indiano poi premiato a Venezia e i portatori, da Samarcanda allo Xinjiang fino a Turfan, ”dove ci sono dieci centenari per villaggio, che mangiano prodotti di una terra ricca di magnesio e selenio. Prelevavo loro campioni di sangue per congelarlo e studiarlo. Purtroppo si sono passati la voce. Appena ci vedevano i vecchietti scappavano tutti”. Poi è andato al Milan: consulente medico per cinque anni, tra Sacchi e Capello. Quindi all’Europarlamento: presidente della Commissione ricerca, in contatto con Edith Cresson, caduta per uno ”scandalo veniale, una sciocchezza: nominò consulente il suo dentista”. Dal 2000 è anche sindaco di Catania, dov’era stato assessore socialista (all’Urbanistica). Va così: la sinistra si dilania, nel ’93 il ballottaggio tra Bianco e Fava, doppiopetto e camicie bianche aperte, due idee della Sicilia e dell’antimafia; poi arriva Berlusconi, candida il suo medico, 57% al primo turno e non se ne parla più. ”Amo questa città. Mi hanno chiamato da Siena, Roma, Napoli, ho detto no. Ho 11 allievi in cattedra, uno in America nominato per il Nobel, si chiama Napoleone Ferrara; io resto qui. Non prendo un soldo, né da Berlusconi né dalla povera gente, e per questo mi vogliono bene. [...] Abbiamo salvato la squadra di calcio dalla retrocessione e quando vado allo stadio vince sempre. Tranne una volta, un pareggio”» (Aldo Cazzullo, ”Corriere della Sera” 3/2/2004).