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 2002  marzo 06 Mercoledì calendario

SCHILLACI Salvatore

SCHILLACI Salvatore Palermo 1 dicembre 1964. Ex calciatore. Grande protagonista dei mondiali del 1990, dei quali fu capocannoniere con 6 reti trascinando l’Italia al terzo posto. In nazionale collezionò in tutto 16 presenze segnando 7 reti. Lanciato in serie B dal Messina, con la Juventus vinse nel 1989/90 la coppa Uefa e la coppa Italia. Dopo un paio di stagioni nell’Inter, chiuse la carriera in Giappone. Secondo nella classifica del Pallone d’Oro 1990 • «[...] cresciuto in un ambiente mica facile (“il Cep era un quartiere a rischio, però io ho sempre avuto il pallone in testa e quello mi ha evitato i guai”). Guai che Totò non nomina, ma che hanno sfiorato oltre al fratello (la faccenda delle gomme), pure il padre (accusato nel ’94, come dipendente dell’Amia, di abuso d’ufficio, peculato e interruzione di pubblico servizio) e il cugino Maurizio, anche lui calciatore (Licata e Lazio), finito in carcere nel ’93 per detenzione e spaccio di stupefacenti. Totò lo hanno salvato i gol: ne faceva tanti e bellissimi. E non gli bastavano mai. Spesso giocava due partite in un giorno, un tempo e mezzo coi giovanissimi, uno con gli allievi. Disse più avanti Francesco Scoglio, suo allenatore a Messina: “Aveva una voglia di fare gol che non ho mai visto in nessuno”. Forse perché l’Amat lo pagava a cottimo: 2.500 lire a rete e le reti non bastavano mai. [...] a 25 anni sbarcò a Torino, ramo Juve, per rifare Anastasi [...] anche nei giorni in cui Totò divorava la vita e la gloria con la sua vitalità rara, calciatore allo stato brado, tanto affamato di gol da mangiarsene anche di clamorosi, e comunque mai sazio, si respirava una saccente supponenza nei suoi confronti. Per quella sua lingua imperfetta, che aveva il fiatone fin dalla prima dichiarazione, mentre le sue gambe non la smettevano mai di correre. E le braccia di esultare [...] un famoso “ti faccio sparare” che [...], allora in bianconero rivolse al bolognese Poli alla fine di una partita e di un diverbio. Fu messo in croce, Totò, tra l’indignazione di tanti, per quella presunta istigazione e collusione mafiosa, ma quello era in fondo soltanto il suo slang di allora, il gergo di una cultura che aveva respirato, ma mai messo in tasca. [...] Forse non esiste un altro calciatore, capocannoniere mondiale, italiano per giunta - sì insomma, nato e vissuto in terra consacrata dal pallone - che sia stato rimosso così in fretta da un immaginario dove un posticino lo trovano tutto e tutti. [...]» (Cesare Fiumi, “Sette” n. 44/2000) • «Montezemolo era simpatico. Metteva in palio scarpe e premi per la vittoria. Ma è meglio che si occupi di auto. Nel calcio serve esperienza. Boniperti? Era stato lui a volermi alla Juve e fu il primo a ricevermi. Mi voleva bene, mi consigliava. Un onore aver giocato per lui. Trapattoni mi faceva sempre giocare. Anche se non segnavo. Lui alle punte chiedeva movimento, sacrificio. E io lo facevo. Sbagliavo gol fatti e ne segnavo di impossibili, come quello al Verona: una rovesciata-missile. Il portiere Gregori si complimentò. Erano giorni nervosi, avevo problemi in famiglia. Stavo leggendo il giornale e Baggio fece una battuta troppo pesante: con un pugno gli feci uscire il sangue dal naso. Il giorno dopo Trap entrò in spogliatoio con un paio di guantoni da boxe: “La prossima volta, almeno, usa questi...” [...] Zoff è un padre, un amico: lo porto nel cuore. Il Totò delle notti magiche nacque da una sua frase nell’intervallo di Juve-Bologna: esordio in campionato. Ero teso: il Comunale, la maglia bianconera... Zoff mi prese da parte: “Gioca come fossi a Messina”. Io mi convinsi: “Che te ne fotte, Totò, sei a Messina”. La domenica dopo a Verona segnai 2 gol [...] Anche la mia Inter fu delusione. A parte quel grande uomo di Bagnoli, che un giorno mi disse: “Totò, tu mi rovini”. Ero infortunato e voleva spiegarmi quanto avesse bisogno di me. Eppure aveva Bergkamp. E poi era un grande tattico. Io venivo dal Trap che in allenamento faceva solo partitelle. Che giocava anche lui» (Luigi Garlando, “La Gazzetta dello Sport” 28/3/2003).