Varie, 6 marzo 2002
Tags : Yvonne Sciò
SCI Yvonne (Brulatour) New York (Stati Uniti) 28 settembre 1970. Attrice • «Dimentichiamo quello spot della Sip, con lei che chiedeva: ”Mi ami, ma quanto mi ami?”, diventato subito un tormentone, nel linguaggio collettivo
SCI Yvonne (Brulatour) New York (Stati Uniti) 28 settembre 1970. Attrice • «Dimentichiamo quello spot della Sip, con lei che chiedeva: ”Mi ami, ma quanto mi ami?”, diventato subito un tormentone, nel linguaggio collettivo. Dimentichiamo le sue apparizioni a Non è la Rai. Dimentichiamo quel periodo adolescenziale che la vedeva protagonista in tv, non perché adesso voglia cancellarlo, ma perché dice che la vera Yvonne Sciò è nata dopo, quando si è messa a costruire la sua carriera d’attrice, frequentando i corsi di Peter Brook e di Stanislanskij. ”In seguito sono stata fortunata, perché il primo ruolo al cinema l’ho avuto accanto a Verdone e Castellitto in Stasera a casa d’Alice: li guardavo recitare e assorbivo tutto, come una spugna [...] mamma americana, papà italiano, nonno francese e nonno irlandese. E forse da questo miscuglio di razze è anche derivato il mio carattere un po’ zingaro” [...]» (Lucia Castagna, ”Sette” n. 40/1998). «[...] Sempre in stand by tra Italia, Francia, Spagna, e soprattutto Usa [...] in Italia viene sempre ricordata come la ragazza di Non è la Rai [...] ”[...] incredibile. Ho cambiato vita un sacco di volte, ho vissuto in Francia, in Spagna, in America dove praticamente ho ricominciato da zero per il mio lavoro, ho girato diversi film, firmato per una miniserie di Stephen King prodotta dalla Abc ma Non è la Rai è rimasto un timbro indelebile [...] è stato un periodo bellissimo. Allora pensavo di poter cambiare il mondo. Ero già famosa, mi chiamavano la signorina ”quanto mi costi’ per via dello spot tormentone, quello ”Mi ami, ma quanto mi ami?’ [...] In quegli anni avevi la sensazione che tutto fosse nuovo, che tutto dovesse ancora accadere, e in fondo era vero. Oggi ci sono le veline e le letterine che non mi piacciono affatto, volgari in mutande e reggiseno... Ricordo che Boncompagni mi chiese di firmare per tre anni con lui ma io non accettai anche se ci lavoravo benissimo. Volevo essere libera, anche di sbagliare. Quando mi dissero che avrei dovuto mettermi in costume da bagno e ballare tra le bolle di sapone risposi ”ve lo scordate’ [...] Un provino per Chabrol, a Roma. Mi fece camminare davanti a lui non so per quanto tempo, ricordo che indossavo dei pantaloni a zampa d’elefante. Lui intanto prendeva appunti. In seguito lessi la descrizione delle scene che avrei dovuto girare. Erano estremamente hard, dissi no [...] Brass? Mi voleva per Il macellaio, rif iutai anche quel ruolo, non mi piaceva. [...] mi disse ”che schifo” perchè avevo le ascelle depilate [...] Avrei potuto partecipare a L’Isola dei famosi, ma io già peso 49 chili ... [...] Vorrei che la tv si aprisse ai libri d’arte, alla storia del costume che è la mia passione. Per ora ho il mio cinema d’autore e me lo tengo stretto”» (Leonardo Jattarelli, ”Il Messaggero” 22/7/2006).