Varie, 6 marzo 2002
Tags : Kristin Scott Thomas
ScottThomas Kristin
• Redruth (Gran Bretagna) 24 maggio 1960. Attrice • «Gelida, aristocratica, dai modi distanti, capace di trasformarsi in amante appassionata, ma anche di tradire, di stupire, di fare la spia: per lei, caso raro di attrice inglese che ha trovato il successo in Francia e ora vive a Parigi, con il marito e i tre figli, interpretare ruoli di signore un po’ algide è un’abitudine da accettare con filosofia. ”E´ vero - dice -, mi scelgono sempre per questo tipo di personaggi, il fatto è che, nell’arco di una carriera, basta fare una cosa bene che poi ti chiedono sempre quella. In realtà mi piacerebbe non sentirmi obbligata a ripetere ogni volta la stessa prova”. In certi casi, però, è impossibile dire di no: ”Quando Robert Altman mi ha chiamato per Gosford Park ho provato una grande eccitazione, poi ho letto il copione e mi sono detta ”oddio, di nuovo un´aristocratica’. Eppure Lady Sylvia McCordle era talmente odiosa che era impossibile non avere voglia di interpretarla”. Attrice per puntiglio, contro il volere della madre che avrebbe preferito per lei la carriera universitaria e a dispetto dei cattivi risultati dei suoi primi studi, presso la ”Central School of Speech and Drama” di Londra, ha realizzato i suoi sogni a Parigi dove, mentre faceva la ragazza alla pari, ha iniziato a frequentare un’altra scuola di recitazione, con esiti tutti diversi da quelli degli inizi: ”In Francia mi ha aiutato l’essere considerata un po´ esotica, di essere vista come una piccola, curiosa, ragazza inglese”. Esile, profilo tagliente, grandi occhi azzurri, figlia di un pilota della Royal Navy morto in un incidente quando lei aveva solo 5 anni, ha raggiunto la popolarità grazie a Quattro matrimoni e un funerale ed è diventata una star internazionale, candidata all’Oscar per miglior attrice protagonista, con il ruolo di Katharina, l’amante di Ralph Fiennes nel Paziente inglese di Anthony Minghella: ”La cosa più importante, nella scelta di fare o meno un film, è il nome del regista, ma la decisione diventa difficile quando ci si trova davanti un’ottima sceneggiatura e non si sa nulla sulla regia”. […] Gelosa della sua vita privata e inflessibile nell’evitare di darla in pasto alla stampa (’Non porterei mai i miei figli alla prima di un film perchè so che il giorno dopo sarebbero su tutti i giornali, magari a loro non dispiacerebbe, ma a me sì”) […] Quanto al cinema, se la regia resta per il momento un’ipotesi da scartare (’ troppo duro dirigere un film, bisogna pensare a un sacco di cose insieme e io non ne sono capace”), è invece molto concreto il progetto di trasformarsi in produttrice: ” noioso stare a casa ad aspettare che ti chiamino per un ruolo, così ho deciso di invertire le parti, di diventare io stessa produttrice” […] Netta, determinata, ha un solo cedimento sul tema rimpianti: ”La persone che dicono di non averne sono solo bugiarde, è impossibile non fare errori, se non altro perchè è facile trovare sulla propria strada gente che non è sulla tua stessa lunghezza d’onda”» (Fulvia Caprara, ”La Stampa” 25/2/2003).