6 marzo 2002
Tags : Steven Seagal
Seagal Steven
• . Nato a Lansing (Stati Uniti) il 10 aprile 1951. Attore. «E’ arrivato a Hollywood sulla metà degli Anni ’80 con la sua coda di cavallo e circondato dal mistero, facendo intendere con la sua voce soffusa che aveva fatto ”favori” alla Cia in Vietnam e in altri Paesi asiatici e che quando era in Giappone era diventato un maestro di arti marziali. E così, forte anche di questa sua leggenda alle spalle, divenne una delle più popolari stelle del cinema d´azione, subito dietro tipi come Arnold Schawrzenegger e Sylvester Stallone. Da un paio di anni, in realtà, è diventato un po’ una parodia di se stesso e il successo avuto con film come Trappola in alto mare non si è più ripetuto. Ma adesso si ritrova protagonista di una storia estremamente succosa, che include brutti ceffi legati alla mafia che avrebbero cercato di estorcergli settecentomila dollari, ricatti, un rapimento. Ci sarebbe anche un monaco buddista, Mukara, che gli avrebbe detto che se vuole tornare reincarnato in una persona serena deve smettere di fare film violenti. No, non è il soggetto del suo prossimo film, sono tutte storie accadute davvero. E documentate da una causa in corso tra lui e un suo ex partner, Julius Nasso. Una storia che inzia nel 1987, quando i due si incontrano a Hollywood. Seagal aveva già avuto i suoi primi successi. Nasso, che era un distributore di prodotti faramaceutici, aveva già addosso la febbre del cinema. Sette anni prima, quando Sergio Leone girava a New York C’era una volta in America era riuscito a entrare nella produzione un po’ come assistente e un po’ come traduttore dall’italiano. Nasso e Seagal legarono dunque subito, formando la Seagal Nasso Productions. E per quasi 15 anni sono stati inseparabili. Arrivavano alle feste e ai meeting di lavoro assieme, sempre vestiti di nero. Dopo avere visto la mansion di Nasso a Staten Island, Seagal ne comprò una attigua. E quando la mamma di Nasso si risposò, chi le fece da testimone? Seagal. ”Jules trattava Seagal come un figlio” ricorda Danny Aiello, che aveva conosciuto Nasso durante la lavorazione del film di Leone. Ma in marzo di quest’anno, Nasso ha fatto causa a Seagal, sostenendo che, sotto l’influenza di monaci buddisti, non aveva rispettato l’impegno di produrre film per 60 milioni di dollari e che non gli aveva mai restituito un prestito di mezzo milione di dollari. Cose che succedono tra partner del mondo del cinema, ma il loro caso è andato ad incrociarsi con un’inchiesta messa in piedi da una task force contro il crimine organizzato dello Stato di New York e del FBI. E adesso ne stanno venendo fuori di tutti i colori. C’è la volta in cui Seagal venne costretto a salire in un’auto e condotto nella stanza posteriore di un ristorante dove si ritrovò davanti Anthony Ciccone e Primo Cassarino, due membri della famiglia Gambino, che gli avrebbero intimato che o tornava a includere Nasso nei suoi progetti o doveva versargli settecentomila dollari. C’è la registrazione telefonica di quando, pochi giorni dopo, i due italo-americani in un altro ristorante di Brooklyn ricordando l’incontro con Seagal ridono dicendo che ”sembrava una scena presa da un film”. C’è la visita di Ciccone e Cassarino a casa di Seagal, a Los Angeles, nel corso della quale Seagal avrebbe versato i settecentomila dollari di cui però non si ha traccia. E poi c’è anche la registrazione della telefonata in cui Nasso chiede e ottiene il permesso da Ciccone di fare causa a Seagal. Le basi per un film, insomma, di cui però non si conosce ancora l´epilogo. Anche se apparentemente è la vittima, la diffusione della diatriba con il proprio ex-partner potrà difficilmente aiutare la carriera traballante di Seagal. Il quale, per cercare di risolvere il caso, sarebbe andato a visitare in una prigione del New Jersey Angelo Prisco, uno dei capitani della famiglia Genovese. Si aggiunga che un fratello di Nasso è sposato con una Gambino e la difesa di Seagal, che sostiene che non sapeva della compagnia frequentata da Nasso, sembra poco credibile. La cosa ironica, in tutto questo, è che la carriera cinematografica di Nasso sembra versare invece in ottime acque. Sta per uscire un suo film chiamato Narc, con Ray Liotta come protagonista e Tom Cruise come produttore esecutivo. Si appresta a iniziare le riprese di un altro film, One Eyed King». E no, non teme ripercussioni negative. ”Cose come questa, a Hollywood, ti rendono ancora più grande”, sostiene divertito» (Lorenzo Soria, ”La Stampa” 23/7/2002).