varie, 6 marzo 2002
SENSINI
SENSINI Alessandra Grosseto 26 gennaio 1970. Campionessa di Windsurf. Medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sydney (2000), argento a Pechino (2008), bronzo ad Atlanta (1996) e Atene (2004) • «Come si diventa una velista campione del mondo e medaglia d’oro alle Olimpiadi nascendo a Grosseto che non è proprio un porto di mare? ” vero, Grosseto non è sul mare ma è molto vicina al mare. Le spiegazioni forse sono due. La prima è che Grosseto, nota come capitale della Maremma, ha una qualità della vita eccellente, che fuori nessuno immagina. Appena hai un momento libero, sali in macchina o in motorino o in bicicletta e sei subito al mare. E qui di mare se ne fa tanto. La seconda ragione è che io sono un’autodidatta e quindi potevo diventare così probabilmente in mille altri posti, forse anche in montagna. Da piccina volevo fare il basket ma qui non c’era una scuola, non c’era una grande squadra e così mi sono data alla vela, alla tavola a vela: lì sopra ci vado da sola e mi gestisco da sola”. E come le capitò tra le mani una tavola a vela? ”Perché ci andava già una delle mie sorelle più grandi e provai. E fu l’esperienza di tutti: non mi reggevo in equilibrio e via capitomboli e ruzzoloni. Siccome però già allora ero testarda e dotata di un grande spirito competitivo, continua continua ci riuscii. Facendo tutto da sola, senza maestri, allenatori, tecnici, metodi di allenamento. Niente, tutto da sola a 13 anni”. Ricorda ancora la prima regata? ”Altrochè. Fu la prima regata e la prima vittoria. A Formia nel 1985, avevo 15 anni. E con grande sorpresa di tutti la Federazione mi scelse per mandarmi al mondiale assoluto. Poi è stato un continuo girovagare per il mondo”. E a casa, in famiglia? ”Mi hanno sempre aiutato molto, tutti. Mia madre è morta molto tempo fa, mio padre è un bell’uomo, aitante, in piena forma fisica. Ogni tanto prende la bicicletta e va a Marina di Grosseto. L’anno scorso a quasi settanta anni un giorno mi disse: Ale, o che mi presti il motorino? Certo, babbo, prendilo pure, io sto partendo. Poi venni a sapere che era partito per fare il giro della Corsica col mi’ motorino insieme a una sua amica. Da giovane ha fatto il pescatore subacqueo, il corallaro, andava in giro da solo col catamarano, anche adesso sta partendo per le vacanze in barca. Gli ho chiesto: dove andate? Lo sa che m’ha risposto? Quando si molla l’ormeggio si vede che vento c’è e si decide, Corsica, Sardegna o al sud. Questo è il mì babbo, una fortuna sennò non sarei arrivata dove sono. Quando ero piccola e partivo per le regate, gli amici gli dicevano: ma sei pazzo, la mandi sola? E lui rispondeva: che voi che sia, ”un prendetevi pensiero. Quanto alla casa, ho fatto i conti giorni fa: quest’anno se riesco a passare a casa mia tre mesi su dodici sarà tanto. A piccole rate”. Al ritorno da Sydney con la medaglia d’oro al collo, come fu accolta? ”Cose da pazzi. A Malpensa mi sollevarono di peso e mi misero su un aereo privato, destinazione aeroporto di Grosseto. Lì c’era una Cadillac tutta scintillante e un corteo che mi portò al Duomo nella città vecchia, cerimonie, abbracci, c’era tutta la città. Me lo ricordo ancora e con molta commozione”. In una città così piccola lei sicuramente è famosa, avrà dei privilegi... ”Ma che dice? L’altro giorno ero andata a fare la spesa e ho trovato i ceppi sulle ruote della macchina e il vigile che mi fa: scusa Ale, ma lo dovevo fa’ per forza. E sono tornata a piedi con la spesa. Per il resto mi riconosono, mi fermano, mi salutano, mi chiedono autografi. Devo dire la verità: mi fa piacere”. E per il resto, come vive, come se la passa una campionessa del mondo? ”Intende dire i soldi? Beh, meno male che ci sono gli sponsor sennò sarebbe un guaio. Però devi cambiare mentalità. Devi pensare all’immagine, curarla, i servizi fotografici eccetera. Molti mi dicono: perché non ti curi di più, non vai dal parrucchiere, dalla truccatrice? Io so’ fatta così. Ma se l’immagina una che va dal parrucchiere e poi sale sulla tavola a vela e, patapunfete, finisce in acqua?”. Scusi per la violazione della privacy, può anche non rispondere, ma mi spiega come mai una bella ragazza come Alessandra Sensini non ha un fidanzato che le ronza attorno? ”Con la vita che faccio è difficile tenere in piedi una vita sentimentale. Non lo so, forse c’è qualcosa che mi sfugge ma certo che... anche per gli uomini devo essere una difficile. Un po’ sarà la mancanza di tempo ma anche il fatto che da fuori mi vedono come una tarantola, sempre agitata, sempre con mille cose da fare e allora gli uomini si spaventano, pensano che io sia una difficile da gestire e... non se la sentono. Devo dire la verità: ci resto un po’ male. Delusa”. Le capita di pensare a cosa farà da grande una volta scesa dalla tavola a vela? ”Vorrei aprire una scuola di tavole a vela qui a Marina di Grosseto perché è diventato un casino. L’altro giorno per trovare un pezzo di spiaggia abbastanza libera e allenarmi ho passato la mattinata a salire e scendere dalla macchina anziché dalla tavola a vela. Bambini, stabilimenti, canotti, pattini, roba che se qualcuno chiama la capitaneria di porto quelli arrivano e mi fanno la multa e hanno pure ragione. Una scuola ci vorrebbe; ho fatto tutte le domande ma ancora non so niente. Boh, alla peggio aprirò un chiosco per i gelati”» (Carlo Marincovich, ”la Repubblica” 20/8/2002).