6 marzo 2002
ELEUTERI-SERPIERI Paolo.
ELEUTERI-SERPIERI Paolo. Nato a Venezia il 29 febbraio 1944. Nasce pittore, allievo di Renato Guttuso, poi si avvicina al fumetto realizzando storie di ogni genere: «’Inizialmente anche io, come tanti pittori, avevo dei pregiudizi verso il fumetto, poi intorno al 1975 ho realizzato i primi lavori per Lanciostory e Skorpio, e presto sono passato dalla realizzazione della Bibbia a fumetti per le Edizioni Paoline all’eroina sexy Druuna” [...] Folta chioma castana, baffi ingialliti dalla nicotina [...] sta rivivendo una seconda giovinezza: la sua storia a fumetti Druuna Morbus Gravis è diventata un videogioco realizzato dalla casa di produzione italiana Artemide e pubblicato da Microids. Nel 1985 Serperi raggiungeva il successo con Druuna Morbus Gravis, pubblicato nelle pagine dell’Eternauta, assieme a Comic Art, rivista del periodo dedicata al fumetto d’autore» (Valerio Mariani, ”La Stampa” 27/11/2001). «[...] ”[...] fai l’Accademia, cominci a sentirti parte di un mondo elitario... A quel punto il fumetto non lo consideravo nemmeno un genere artistico. E ho mandato a monte gli studi di architettura spaventato dall’idea di chiudermi in uno studio a fare il braccio della mente di un altro. Ho cominciato a dipingere [...] all’Accademia ho avuto come maestro Guttuso. Quindi sono passato ad altri generi [...] incisione, acqueforti, stato a una mostra di miei disegni che mi hanno proposto di realizzare un fumetto. Ho accettato: avevo già messo da parte le prevenzioni e mi era rimasta la voglia di raccontare una storie. Ho posto soltanto una condizione, che mi occupassi di tutto personalmente, niente lavoro d’équipe. Non sono capace. Perciò, oltre a disegnare, scrivo il soggetto, la sceneggiatura, le scene. Dettagliatissime. Nei fumetti western ci sono spesso sullo sfondo posti dove sono stato, campi di battaglie storiche o anonimi pezzi di deserto di cui però ricordo che lì c’era una collina, là un grande masso... [...] Quando parto con le idee chiare mi può bastare un giorno. Se invece devo ancora mettere a punto qualcosa, i dialoghi, per esempio, ne impiego 3-4 [...] mi metto al tavolo quando ho voglia” [...] prima di Druuna disegnava solo fumetti western e faceva vincere sempre gli indiani [...] ”[...] disegnavo solo western perché era la mia grande passione di bambino. Alimentata da mio padre che, abitando negli States...” [...] Nella sua biografia c’è scritto: ”Nato a Venezia, trasferitosi a... ”... Roma quando ero ancora molto piccolo [...] io e mio fratello siamo andati a stare lì con i nonni quando mio padre si è trasferito all’Alfa Romeo in Nord America. Ma il luogo di riferimento della mia infanzia era Venezia. Una città che fatalmente educa all’estetismo. Come Roma, d’altra parte, dove poi ho messo su casa da adulto. Non so se vivere così... ’viziato artisticamente’ abbia influito solla direzione che ha preso la mia vita. So che fin da piccolo sentivo il bisogno di graficizzare tutto, di disegnare qualunque cosa vedessi. Così, una volta, mio padre, che visitava spesso il deserto nordamericano ed era un appassionato della cultura pellerossa, ha disegnato per me e mio fratello un indiano con tanto di piume, diadema, frecce. Quello strano tipo ci affascinò. Per molto tempo non abbiamo fatto altro che scarabocchiare ritratti di capitribù e scenette western. Una produzione cartacea impressionante: mia madre prima ha lottato contro quel mare di fogli, poi si è rassegnata. Ci dava pacchi di carta per il pane, quella giallina che costava poco. Perlomeno limitava il danno economico” [...]» (Antonella Ottolina, ”Max” ottobre 2001).