Varie, 6 marzo 2002
SILVESTRI
SILVESTRI Daniele Roma 18 agosto 1968. Cantante. Il padre Alberto era autore del Costanzo show («La stanza dove ho vissuto fino ai 16-17 anni era il suo studio: un tavolone pieno di carte e una libreria con 5-6 mila volumi. Un’immagine affascinante per un bimbo, ancora prima di leggere ero affascinato da quelle copertine, da quei colori») • «[...] musicista (’Esserlo è la cosa più importante: lo sento come una necessità”), scrittore (’Per hobby, mi piace raccontare storie”), è - suo malgrado - il re dei tormentoni. Ha iniziato con Salirò (2002), ha continuato con Kunta Kinte (2004) e, soprattutto, con la sanremese Paranza (2007). [...] ”Per fortuna non li creo a tavolino, ma me li ritrovo per le mani: non sono, però, contro i miei tormentoni, perché ne sono il responsabile. Salirò è stata un successo imprevedibile; La paranza fu più immediata e semplice, quasi un tormento anche per me: prima l’ho accantonata a lungo, poi ci sono tornato e mi piaceva. Ora vorrei spiegare chi sono attraverso tanti altri brani, farmi piacere al di là dei tormentoni” [...]» (Carlo Angioni, ”La Gazzetta dello Sport” 18/6/2008) • «Dopo mille riconoscimenti della critica (dalle targhe del Premio Tenco ai premi della critica di Sanremo) nel 2002 ha conquistato il grande pubblico»: «Ma quale rockstar, semmai mi sembra di fare la vita d’un un rappresentante di commercio. Sono sempre stato disponibile con tutti: in pratica, ogni sera finito lo spettacolo resto ancora un paio d’ore a chiacchierare, rispondere alle domande, firmare autografi. Ma a fare una passeggiata per strada, adesso, ci impiego due o tre volte il tempo che ci vorrebbe, io e chi sta con me. Certe volte vorrei sparire, lo confesso, o indossare una maschera per non farmi riconoscere» (Flavio Brighenti, ”la Repubblica” 26/8/2002). «Mi hanno spesso consigliato di essere meno schierato, ma non mi nascondo: anche se spesso ho delle perplessità, voto Rifondazione» (’Corriere della Sera”, 27/8/2002) • «Tra gli addetti ai lavori il parere è quasi unanime: al passaggio di millennio Daniele Silvestri è l’autore più ispirato e contemporaneo della nostra canzone. [...] beniamino della fascia alta di consumatori, quelli più informati e musicalmente sofisticati. E quelli che con lui condividono una serie di passioni forti, a partire dai suoni e dagli scenari del Centro America e di Cuba in particolare. Per sfociare in quella visione politica che l’ha sempre visto esprimersi senza risparmio: lui è Daniele il rosso, il musicista che crede ancora nel comunismo come opportunità di riscatto per i paesi meno fortunati e che sul versante politico interno si schiera apertamente sugli spalti di Rifondazione. [...]» (Stefano Pistolini, ”L’Espresso” 9/11/2000).