6 marzo 2002
Tags : Giuseppe Sinopoli
Sinopoli Giuseppe
• . Nato a Venezia il 2 novembre 1946, morto il 20 aprile 2001 mentre stava dirigendo l’Aida alla Deutsche Oper di Berlino (si accasciò al terzo atto, scena del Nilo con l’incontro tra Aida e Radames). Siciliano di famiglia, laureato in Medicina all’Università di Padova nel 1971. Direttore d’orchestra. Formato a studi di composizione con Donatoni, Maderna e Stockhausen a Darmstadt, allievo (per la direzione d’orchestra) del grande Swarowsky a Vienna. ”Sapeva tutto non solo di Mahler, Schoenberg, Webern e Berg, ma anche di Freud (il suo interesse per la psichiatria è sempre stato profondo), Musil, Kraus e Zweig. Affascinato da letteratura e pittura, innamorato degli approfondimenti trasversali, sapeva come nessun altro ’raccontare’ un pezzo di musica all’interlocutore di turno (...) Scrittore di romanzi dal clima esoterico, compose anche un’opera, nell’81, non a caso intitolata a Lou salome, eroina del clima che più gli stava a cuore. E non a caso il suo repertorio, come direttore, ha sempre testimoniato una predilezione per il sinfonismo romantico e tardo romantico tedesco e per l’opera del secondo Ottocento e del primo Novecento: in particolare Wagnere e Richard Strauss. Molto amato in Germania (ma anche in Austria, dove ha diretto tanto, dall’Opera di Vienna ai Wiener Philarmoniker) guidava dal 1992 la formidabile della Staatskapelle di di dresda, città in cui aveva appena ricevuto l’incarico prestigioso di Generalmusikdirector fino al 2007. E al festival di Bayreuth dirigeva ogni anno fin dal 1985: era stato perfino il primo italiano a vedersi affidato l’intero ciclo del Ring (a partire dall’estate scorsa) nel tempio di Wagner (...) Era un lottatore testardo e intransigente capace di dimettersi dall’incarico di direttore stabile a Santa Cecilia (lo fu dall’83 all’87) in polemica per la mancata costruzione a Roma dell’Auditorium e di dar fuoco e fiamme (accadde poco più di un anno fa) contro la sindacalizzazione selvaggia dell’opera di Roma” (Leonetta Bentivoglio). Vedi ”la Repubblica”, ”Corriere della Sera”, ”La Stampa” 21/4/2001;