Varie, 6 marzo 2002
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SMITH Will Philadelphia (Stati Uniti) 25 settembre 1968. Rapper e attore (Sei gradi di separazione, Man in Black, Indipendence Day)
SMITH Will Philadelphia (Stati Uniti) 25 settembre 1968. Rapper e attore (Sei gradi di separazione, Man in Black, Indipendence Day). «[...] attore e cantante dai mille record [...] mattatore di Men in black [...] un artista pronto a sostenere tutti i tipi di scommesse. Lanciato dalla serie televisiva Il principe di bel Air, esordiente al cinema nel ’93 con Sei gradi di separazione, amatissimo per le sue interpretazioni in Men in black e in Indipendence day, Smith ha scalato le vette delle classifiche musicali con il brano Wild wild west, è diventato produttore cinematografico e ha subito una vera e propria metamorfosi per diventare Cassius Clay in Alì. [...]» (’La Stampa” 19/2/2005). «La musica è il mio primo grande amore e a quella io rimango fedele. Diciamo che vado in prestito al cinema ogni tanto, ma la musica è la parte creativa di me che è sempre al lavoro. Penso continuamente in termini musicali, e quasi tutti i miei amici appartengono a quel mondo. Direi che l’esperienza di rapper si mostra molto utile quando viene il momento di recitare. Faccio fatica a spiegarlo, ma per me funziona così. come se la musica mi liberasse, mi alleggerisse di tutto. Poi entrare in un ruolo diventa più facile [...] Sono una persona molto fortunata e mi sono imposto di accettare ogni tipo di verdetto dal botteghino, con serenità. Certo, c’è sempre un minimo di tensione, specie se hai lavorato duro, se credi in quello che fai. Ma ci sono cose che sfuggono al tuo controllo, tanto vale non prendersela tanto» (Riccardo Romani, ”Corriere della Sera” 9/7/2002). Interprete di un film su Muhammad Ali di Michal Mann, si è allenato 14 mesi ed ha incassato 40 miliardi: «Come prima cosa ho preso un allenatore, Darryl Foster, che mi ha detto che mi avrebbe insegnato a combattere per davvero, dandomi subito un pugno in faccia. [...] Ali è venuto sul set tre o quattro volta la mese. La prima volta mi si è avvicinato e ha detto: ”La gente mi dice che tu sei quasi bello come me”. Io mi sono girato e gli ho risposto: ” buffo, perché la stessa gente mi dice che io sono molto più bello di quanto tu non sia mai stato”» (’la Repubblica”, 14/4/2001). «[...] Sono il più romantico degli amanti. Prima dei vent´anni ero un disastro, magrissimo, il complesso dei capelli radi, di una timidezza spaventosa. All´università ero innamorato di una ragazza di qualche anno più grande di me, per un anno non sono riuscito a parlarle. Finalmente, durante un´assemblea, la vedo dall´altra parte della sala e trovo il coraggio di gridarle ”Ehi, come stai?” E lei grida: ”Bene, troppo bene per uno come te”. Per altri due anni non ho parlato con una donna e ho deciso di sposarmi presto così il problema era risolto [...] La musica mi piace da sempre, da quando ero ragazzino a Filadelfia, il rap è un genere ideale per uno che come me non ha estensione di voce [...] Quando sono arrivato a Los Angeles ho studiato quelli che come me arrivavano al cinema dalla tv, Tom Hanks, Eddie Murphy, Robin Williams per trovare qualcosa in comune. E ho scoperto una cosa: il cinema è facile, non bisogna cercare niente, è la macchina da presa che ti trova [...]» (Maria Pia Fusco, ”la Repubblica” 19/2/2005).