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 2002  marzo 06 Mercoledì calendario

STAFFELLI Valerio

STAFFELLI Valerio Milano 15 ottobre 1963. Giornalista. «Dopo le esperienze giovanili come speaker radiofonico negli anni ’80 e la collaborazione con Diego Abatantuono per una sitcom sul circuito euro-tv, nel 1991 è entrato a far parte del programma Scherzi a parte, dove è rimasto tre anni partecipando a circa settanta candid camera. Successivamente ha realizzato ancora candid camera per il programma di Raitre I guastafeste. Dalla stagione 1996-97 è diventato inviato speciale di Striscia la notizia su Canale 5 specializzato nella consegna dei Tapiri d’oro. In alcuni casi tale onere si è rivelato particolarmente “pesante” come è accaduto nell’incontro con il gruppo musicale dei Sottotono nel 2001 (il gruppo ha reagito violentemente al momento di ricevere il Tapiro per il suo presunto “reato” di plagio) e nel marzo 2002 quando l’inviato del programma di Ricci ha subito l’ira di Vittorio Sgarbi, che ha preferito restituire il “premio” al mittente scagliandoglielo in testa. Forse per questo motivo nel giugno dello stesso anno ha voluto provare l’ebbrezza di allontanarsi dalla redazione di Striscia per proporsi come protagonista in un programma pensato per lui, ma I gemelli con Pupo, andato in onda su Italia 1 in puntata pilota ha avuto uno scarso esito di ascolti» ( (Televisione, a cura di Aldo Grasso, Garzanti 2002). Racconta: «Ricordo con dispiacere gli episodi con Zucchero, Eugenio Scalfari, Reinhold Messner. È un peccato perché poi alla fine sono loro a farci la figura peggiore. Invece poi ci sono persone come l’allora ministro di Grazia e Giustizia, Oliviero Diliberto, che con grande ironia scherzò sulle sue spese sanitarie per le sedute di shiatsu. Attapirato io? Capita. Seguivamo la signora Donatella Dini. Eravamo appostati sotto casa sua, per farci spostare da sotto il portone ci versò del miele dal balcone. Quell’attimo le bastò per tuffarsi, come Walter Zenga, nella macchina dei carabinieri in borghese che era arrivata come un fulmine. Ci lasciò di stucco. Anche se, vedere un balzo del genere valeva la pena del fallimento» (Laura Piazzi, “Tv7” n. 17/2001). «Si attapirano, perché scoperti con le mani nella marmellata, i politici e i presuntuosi di ogni genere […] Sono un semplice informatore. Le mie domande sono quelle della gente a cui i giornali non danno risposte. La tapirata peggio riuscita? Quando per beccare Veltroni mi sono messo a distribuire volantini con un gruppo di dimostranti. Ho attirato le attenzioni di tutti gli uomini delle scorte dei ministri. Avevo in testa un berretto dell’Fbi, non me ne ero accorto» (Luisa Pronzato, “Tv7” n.39/1999). La rissa con i Sottotono (nella cronaca di “Repubblica”): «Ecco cos’è accaduto. Sono da poco passate le due e mezza quando è il turno dei Sottotono in sala stampa: incontro ironicamente introdotto dal brano Bye Bye Bye dei N’Sync, che per Ricci i due avrebbero copiato. Tutto fila liscio fino al momento delle foto: Fish e Tormento raggiungono la postazione, e sbuca Staffelli con le telecamere di Striscia e con il tapiro in mano: i fotografi gridano “Scemo, scemo”. Fish, il più grosso dei due rapper, lo abbraccia. Il clima si surriscalda. Il discografico Alberto Cusella prende Staffelli per un braccio: “Dài, prima le foto, poi Striscia”. Qualche istante per i flash e Staffelli torna alla carica: “Allora ragazzi come vi difendete dalle accuse di plagio?”, incalza. Fish lo stringe, continua a stringerlo e a baciarlo, “Amore, amore”, “L’amore è una cosa meravigliosa”, in un intreccio di telecamere, cavi, macchine fotografiche. Staffelli non molla, fino all’ascensore, quando cerca di entrare, insiste, spinge, si becca uno sputo in faccia; dal fondo più di un giornalista grida a quelli di Striscia “Fascisti!”. I Sottotono respingono Staffelli, lui cerca ancora di aprire le porte dell’ascensore. Ha un graffio in faccia, al pronto soccorso gli daranno sette giorni di prognosi: contusione a uno zigomo e spostamento di un testicolo. Il referto viene mostrato in tv. “Fascisti noi?” si arrabbia Ricci “le botte, gli sputi, le spinte, i calci nei maroni, i fili staccati dalle telecamere li ha subiti il nostro inviato. Staffelli è provocatorio con il tapiro: quelli intelligenti lo prendono subito e la provocazione crolla immediatamente. Loro urlano ti amo, e intanto spingono. Se un giornalista di un noto giornale ha gridato fascisti, chiediamo si faccia avanti in modo da dargli del deficiente e sottoporlo all’antidoping. Se esistesse veramente sarebbe la prova della collusione di certi giornalisti con le multinazionali discografiche”. I Sottotono non ci stanno: “Si dice che la strategia migliore con quelli di Striscia sia prendere il tapiro e ringraziare. Ma loro cercano la rissa, proprio come i fascisti. Se vogliono la rissa non bisogna dargliela? Non sono giornalisti, questi qui, non c’è dialogo possibile”. Staffelli, che ha ricevuto la solidarietà dei giovani di Forza Italia, accusa: “Loro mi abbracciavano, e al terzo abbraccio mi sono ritrovato circondato da tutto il loro gruppo, mi abbracciavano sempre più forte e hanno iniziato a colpirmi. Due persone hanno fatto cadere un posacenere, mi hanno preso da dietro per farmi inciampare”. Rifiuta l’idea di essersi comportato come un provocatore — e lo è — ma insiste: è vittima di un agguato» (“la Repubblica” 2/3/2001).