d, 6 marzo 2002
Tags : Jaap Stam
STAM Jaap. Nato a Kampen (Olanda) il 17 luglio 1972. Calciatore. Dal 2004/2005 al Milan. Prima giocava nella Lazio (dal 2001/2002)
STAM Jaap. Nato a Kampen (Olanda) il 17 luglio 1972. Calciatore. Dal 2004/2005 al Milan. Prima giocava nella Lazio (dal 2001/2002). Con il Manchester United ha vinto la Champions League 1998/1999. Con l’Olanda è stato terzo agli Europei del 2000. Dodicesimo nella classifica del Pallone d’Oro 1999, ha avuto la nomination anche nel 2000. Soprannominato ”Jappone” per «il fisico statuario e lo sguardo che si consiglia a ben pochi di incontrare di notte». «’Detto «Polluce”, ma solo da Carlo Pellegatti nelle telecronache di Milan Channel (fa il paio con Castore/Nesta!). [...] Quando era il più grande difensore al mondo, [...] giocava col Manchester. Alex Ferguson lo aveva scovato nel Psv Eindhoven e lo aveva incontrato in gran segreto dalle parti dell’aereoporto di Amsterdam per non farselo fregare dalle altre squadre. I Red Devils sborsarono 33 miliardi di lire per averlo, record assoluto per un difensore. Quando il manager di Stam gli comunicò la cifra, lui pensò ”Assurdo”. E andò a vivere con moglie e figlie in una casa finto Tudor nei dintorni di Manchester. L’Inghilterra era il suo paradiso: poteva andare al cinema, andare al supermarket, girare in macchina ascoltando i Metallica e Red Hot Chili Pepper (suoi preferiti) senza che nessuno gli rompesse le scatole. ”In Spagna e in Italia i miei colleghi vivono da eremiti”, disse per spiegare la sua scelta. ”E i tabloid?”, obbiettò qualcuno. ”Con un musone come me hanno poco da scrivere”. ”Un calvinista a Gomorra”, aggiunse efficacemente il giornalista anglo-olandese Simon Kuper per descrivere la vita del difensore. Stam, figlio di un carpentiere, era effettivamente nato in una cittadina olandese ultracalvinista: Kampen. 25.000 abitanti, trenta chiese. A pallone si giocava il sabato e non la domenica, che era il giorno del signore. E comunque, il primo scoop inglese su Stam fu un servizio di foto con teleobbiettivo nel quale il roccioso difensore usciva da un supermarket con due borse piene di dolci. Gigante-pensaci-tu (stranamente la passione di Stam per il supermarket tornò in una dichiarazione pronunciata nel pieno della crisi della Lazio: ”Non posso andare al supermercato a comprare da mangiare alla mia famiglia con le azioni”, ma questa è un’altra storia). La storia dice che Stam diede alle stampe un libro (Head to Head) nel quale svelò alcuni ”segreti di spogliatoio” del Manchester (tipo i leggendari attacchi d’ira di Ferguson), e per questo venne cacciato dalla squadra. Finì alla Lazio per 50 miliardi di lire, con l’interessamento speciale del mitico Pasquale Bruno (uno Stam d’antan, in fondo). E se Manchester era Gomorra, la Lazio di Cragnotti non scherzava mica. A parte le notevoli battaglie legali per farsi pagare lo stipendio, a Stam cadde in testa la peggior tegola della sua carriera: trovato positivo al nandrolone, inaugurò il nuovo regolamento sul doping con una squalifica di 4 mesi (che a molti parve del tutto inadeguata)» (Alberto Piccinini, ”il manifesto” 28/10/2004). «Non è colpa sua se è così alto e grosso e se è tanto grintoso in campo [...] Grande trascinatore, combattente nato, chiede sempre ai compagni di seguirlo [...] Cominciò a giocare in una squadretta della seconda categoria olandese (eravamo nel 1993), una carriera sempre in crescendo, il trasferimento al Willem II prima e al Psv Eindhoven poi. Un miglioramento continuo, anno dopo anno, la nazionale orange, un’annata strepitosa, quella 1997, con un tris favoloso di vittorie in Olanda (scudetto, coppa, supercoppa) e il titolo di giocatore dell’anno [...] lento, continuavano a dire, tremendamente lento. Non era una lumaca per quelli del Manchester United, che videro in lui l’ideale ultimo baluardo di una squadra che stava apprestandosi a conquistare tutto sia in Inghilterra che in Europa. Premier League, tre titoli con i rossi di Beckham, una Coppa dei Campioni ed una Coppa Intercontinentale. Gli anni della Prima Divisione inglese volano, diventano un soffio. L’infortunio a un tendine, le presunte lite con Ferguson, un libro che dà fastidio - e non poco - a molti. Head to Head fa scalpore e suscita polemiche feroci. Pippo e Simone Inzaghi sono ”imbroglioni e cascatori”» (’Eurocalcio” ottobre 2001). «La Lazio e Cragnotti lo conoscono nella finale di Supercoppa Europea di Montecarlo contro il Manchester, il 27 agosto del 1999. Il gigante olandese, dal faccione solare e dal fisico granitico, mette fuori combattimento Inzaghi, sostituito con Salas che diventa il match winner della sfida. Gli sportivi italiani lo ricordano soprattutto per il rigore sbagliato contro Toldo, nella semifinale degli Europei 2000, ad Amsterdam. A Montecarlo il finanziere decide che - prima o poi - porterà in biancoceleste il difensore dei tulipani. Così, il 27 agosto del 2001, con un blitz in Inghilterra, Cragnotti chiude l’affare-Stam sulla base di 52 miliardi di lire. Il grande colpo è possibile grazie ad una serie di situazioni che collimano: gli screzi fra Ferguson e l’olandese, la cifra rilevante offerta dalla Lazio e la possibilità per Stam di guadagnare il doppio. Per lui un accordo fino al 2.004 a 2.944.000 euro netti a stagione. Soprattutto per una questione di soldi, un contratto sontuoso, Stam lascia la squadra più forte del mondo per trasferirsi a Roma. Con Zaccheroni al posto di Zoff, il gigante incappa nella vicenda doping, dopo una partita in nazionale: 5 mesi di stop normalmente retribuiti dalla Lazio. Forse stuzzicato dal procuratore Van Ginkel, un avvocato spigoloso che - secondo qualcuno - lo sobilla, il calciatore decide, senza dire niente ai compagni, di mettere in mora la società. Succede così che l’olandese è l’unico a percepire gli stipendi, mentre gli altri aspettano. Ed è in prima fila anche nella seconda messa in mora, quella alla quale partecipano tutti. Insomma, davanti al denaro, non scherza, né ammette ritardi. una persona alquanto introversa, che pensa solo al lavoro e alla famiglia: un professionista perfetto. Negli allenamenti dà sempre tutto, tanto che per farlo recuperare devono bloccarlo. ” come Nedved”, sostengono i compagni. Con Nesta forma la coppia di difensori più forte al mondo, ma l’olandese resta formidabile, dimostrando il suo lignaggio, anche senza l’ex capitano. Un mastino che spaventa gli avversari, che conferisce sicurezza al reparto. Acquista casa all’Olgiata, dove vive con moglie e due figli, e una Bmw da 90 mila euro. Stam, che dà tutto in campo, non capisce le difficoltà economiche della Lazio: da professionista vuole che si rispettino i contratti. Il discorso delle azioni, portato avanti dal dg Baraldi, non gli interessa. Così, sul sito personale, inserisce una frase davvero infelice per un calciatore ricchissimo come lui. ”Non posso andare al supermercato e comprare da mangiare per la famiglia con le azioni della Lazio. Mi aspetto che la società rispetti il contratto stipulato due anni fa”. Dichiarazioni che stupiscono tifosi e spogliatoio. ”Jaap, però, non è una persona legatissima al denaro - sostiene Guerino Gottardi che nei ritiri divide la stanza con l’olandese - era abituato a essere pagato puntualmente sia in Olanda che in Inghilterra che non accetta questa situazione insolita. Potrebbe apparire un mercenario, ma non è così. Lui si considera un professionista serio, che tiene fede agli impegni presi e vuole che la società faccia lo stesso. affezionato alla Lazio, è anche disposto a rimanere, però pretende delle garanzie economiche precise”. Piuttosto laconico, specialmente per difficoltà legate alla lingua, ha legato con i compagni con i quali scherza e spesso si diverte anche. Dà l’impresione di essere un musone, in realtà non lo è. Ascolta musica, legge i libri, ama la cucina italiana, però sui contratti non transigge. Nonostante i problemi della Lazio, è l’unico della squadra a non avere stipendi arretrati da intascare» (Gabriele De Bari, ”Il Messaggero” 18/4/2003).