Varie, 6 marzo 2002
Tags : Rod Stewart
Stewart Rod
• Londra (Gran Bretagna) 10 gennaio 1945. Cantante. I primi passi della sua carriera li muove girando l’Europa in tour con il folksinger Wizz Jones agli inizi degli anni ’60. Nel 1969 si unisce ai Faces, ma inizia anche la carriera di solista: An Old Raincoat Won’t Ever Let You Down (poi The Rod Stewart Album) è il suo primo album. Il terzo lp, nel 1971, grazie al singolo Maggie May, lo lancia definitivamente. Un cancro sulla tiroide stava per fargli perdere la voce (operato a Los Angeles nel marzo 2000): «È stato uno dei momenti più brutti della mia vita. Quando ti succedono cose di questo tipo ti rendi conto che hai sbagliato tutto: che hai dato importanza a tutto ciò che non era importante. Capisci soprattutto di essere stato un vero egoista. Quando senti un medico che ti dice quelle parole – lei ha il cancro – ti senti morire. Da un momento all’altro è come se ti crollasse il mondo addosso. Sono sempre stato molto attento alla mia salute anche se non ho vissuto una vita molto salutare. Mi hanno messo in una macchina che in pochi secondi controlla tutto il corpo. Quando sono uscito mi hanno detto che era tutto perfetto. C’era solo un piccolo neo sulla tiroide ed era meglio toglierlo subito. Pensavo fosse un’operazione semplicissima. Quando mi sono svegliato un medico mi diceva che il neo era un tumore. Ho provato a parlare, ma dalla mia bocca è uscito solo un suono rauco. Il medico mi ha detto di stare tranquillo: in sei mesi avrei ricominciato a parlare. A settembre niente voce, a ottobre niente voce, a novembre niente ancora. Sono finito, mi sono detto. Non canterò mai più. Un giorno sono andato a fare una visita di controllo, ho sbagliato piano e sono finito nel reparto dove stanno i bambini che hanno il cancro. Mi sono sentito così stupido: io, un uomo che dalla vita ha avuto tutto e di più, ero lì a piangere sulla mia sorte quando davanti a me avevo bambini condannati a morte che riuscivano a sorridere [...] Ora sono il loro testimonial. La mia voce è tornata. È come se fosse ringiovanita di una trentina d’anni» (“Corriere della Sera”, 4/2/2001).