6 marzo 2002
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Stoichkov Hristo
• . Nato a Plovdiv (Bulgaria) l’8 febbraio 1966. Ex calciatore, capocannoniere ai mondiali del 1994 (dove fu quarto con la Bulgaria, sconfitto in semifinale dall’Italia), pallone d’Oro nello stesso anno (davanti a Roberto Baggio), secondo nel 1992 (dietro Marco Van Basten, quell’anno aveva vinto col Barcellona la Champions League), stando alle classifiche di France Football il miglior classe 1966 d’Europa (davanti a Cantona, Savicevic, Futre, Haessler, Scifo, Zola). In Italia ha giocato una stagione col Parma (1995/96), 23 presenze e cinque gol. "Trascinatore della Bulgaria, ”mercenario” nel calcio europeo dei ricchi e mecenate (e profeta) in patria. Piedi buonissimi e ”cattivo” il giusto, mattarello come tutti gli estrosi. Irascibile, anche, ”son of a bitch” come il calcio induce ad essere. Ma più alla Sivori che alla Totti, nel senso che di provocazioni in campo era prodigo e di falli ne ha restituiti quanti ne ha subiti, senza mai scambiare, però, la faccia di un avversario per una sputacchiera" (Roberto Duiz, ”il manifesto” 22/6/2004). "Rissoso e amabile, esplosivo eppure tanto sensibile da piangere come un bambino davanti al Papa. Uno che lo ami o lo odi. Uno per cui il mondo è bianco o nero [...] il 19 giugno 1985, da sei mesi gioca nel Cska di Sofia. La finale di Coppa contro il Levski finisce in rissa e lui è subito in prima fila. Insieme ad altri quattro sarà radiato a vita. Perde un anno, ma alla vigilia dei mondiali del 1986 arriva l’amnistia, perché i dirigenti bulgari si rendono conto di non poter lasciare a casa il proprio fiore all’occhiello. Nel 1990 lascia il suo paese, dove ormai più che una celebrità è un’istituzione [...] Lo agguanta il Barcellona [...] Si fa subito conoscere anche nel calcio spagnolo: il 5 dicembre 1990, durante Barcellona-Real Saragozza, colpisce l’arbitro Azpitarte e si prende due mesi di squalifica. In campo, però, è un bomber eccezionale" (’Calcio 2000” luglio 2002). "Resta indimenticabile, per chi l’ha vista in tv, una sua ”provocazione” durante un Barcellona-Real Madrid: nel corso di una melina, spara a freddo una pallonata terrificante nei testicoli del madridista Michel, abbattendolo come un toro nell’arena e rischiando, subito dopo, il linciaggio" (Dizionario del Calcio Italiano, a cura di Marco Sappino, Baldini&Castoldi 2000).