6 marzo 2002
Tags : Madeleine Stowe
Stowe Madeleine
• . Nata a Los Angeles (Stati Uniti) il 18 agosto 1958. Attrice. «Figlia di un ingegnere civile americano e di una splendida donna del Costarica, Mireya Mora (da qui il suo fascino esotico e vagamente latino) [...] ”Quand’ero piccola, mio padre si ammalò gravemente. Man mano che peggiorava cadeva vittima di attacchi di rabbia, urlava contro noi ragazzini, si disperava. Una vera pena [...] Da ragazzina non vivevo che per Welcome Back, Kotter, la sitcom tv con John Travolta. Era il mio programma preferito, ed ero innamorata di John – quant’era carino! – che solo dopo, con La febbre del sabato sera, sarebbe diventato una megastar. Da buona fans gli scrissi una valanga di lettere e una volta, avrò avuto 16 anni, tentai anche di farmi passare per giornalista per intervistarlo sul set di un film, a Los Angeles. Non ci riuscii, ma arrivai perfino a parlare per telefono coi suoi p.r., e per me fu comunque eccitante” [...] Non sarebbe nemmeno diventata attrice se qualcuno, quasi per scherzo, non le avesse proposto un giorno di provarci. Un agente la vide in coda al teatro dell’Università di Usc, a Los Angeles, dove stava studiando giornalismo, e le chiese: ti andrebbe di recitare? Lei disse: perché no? Poco dopo, nel 1981, ebbe una parte nella miniserie della Nbc The gangster Chronicles (il suo debutto nel cinema è avvenuto col film Stakeout, accanto a Richard Dreyfuss, nel 1987). [...] Dice di lei Travolta, partner in The General’s daughter: ”Oltre a essere di una bellezza straordinaria, trovo che abbia l’intensità di una Meryl Streep e un’enorme abilità di entrare nel personaggio. Sa come trovare la verità in ogni battuta del dialogo. E’ notevole vederla al lavoro. Come spettatore ti lasci trascinare da lei, le credi. Nelle 12 scimmie l’ho trovata eccezionale: secondo me era lei il centro del film” [...] Confida: ”Adoro cavalcare. Vado a cavallo tutti i giorni. E’ una passione che mi porto fin da bambina, ricordo che uno dei miei primi orgasmi l’ho avuto proprio in sella [...] Il massimo è Daniel Day-Lewis: Vi ricordate la scena d’amore sotto la cascata in L’ultimo dei mohicani? La facemmo una volta, e io chiesi di rifarla: dissi al regista che non mi sembrava di averla fatta bene, ma non era vero. Mi credettero, e la girammo un altro paio di volte”» (Silvia Bizio, ”D – la Repubblica delle Donne”, 7/9/1999). Film: Revenge (Tony Scott), L’Esercito delle dodici scimmie (Terry Gilliam), L’ultimo dei Mohicani (Michael Mann).