Varie, 6 marzo 2002
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StraussKahn Dominique
• Neuilly-sur-Seine (Francia) 25 aprile 1949. Politico. Direttore generale del Fondo monetario internazionale (dal 2007). Favoritissimo candidato socialista alle presidenziali, il 15 maggio 2011 fu arrestato a New York con l’accusa di aver violentato una cameriera d’albergo (suite 2806 del’Hotel Sofitel, ì45 West 44th Street) • «[...] Nel 2007 eredita la guida di un Fmi che sembra in via d’estinzione. Nella prima metà di quell’anno, quando i mercati ancora ignorano la catastrofica bolla dei mutui subprime, la Turchia rimborsa “l’ultimo prestito” erogato dal Fondo che così rimane disoccupato. Tutto va troppo bene. Nessun paese ha più bisogno di aiuti. Poi in pochi mesi arriva l’Apocalisse, il mondo precipita in una crisi finanziaria senza precedenti dalla Grande Depressione. Dsk diventa quasi un uomo della Provvidenza. Guida con energia il Fmi alla riscoperta di una vocazione interventista. Si precipita a tamponare una crisi dopo l’altra: Pakistan, Ucraina, Islanda. È indispensabile per spegnere incendi alla periferia dell’Ue, superando le gelosie di Bruxelles e di alcuni Stati membri. Irlanda, Portogallo, Grecia, diventano le tappe del pendolarismo di Dsk. Impone una svolta al pensiero unico neoliberista: vuole controlli sui movimenti dei capitali, nuove regole per il sistema bancario. Denuncia le diseguaglianze sociali. Sceglie un cinese come numero due. Potenza della grande crisi: perfino l’America ringrazia che ci sia un socialista francese al vertice del Fondo, con una visione delle riforme necessarie per curare gli eccessi del mercatismo. A maggior ragione devono benedirlo gli europei. Per 18 mesi i rapporti personali che lui ha da lunga data con Sarkozy,Trichet e Papandreou, la credibilità che si conquista con la Merkel e Obama, sono armi preziose per sanare le tensioni sulle terapie da adottare contro la disgregazione dell´eurozona. [...]» (Federico Rampini, “la Repubblica” 16/5/2011) • «[...] era notoriamente vulnerabile su un punto: il rapporto con le donne. Ci fu l’episodio del 2008 [...] fu accusato di avere avuto un rapporto intimo con una subordinata, l’economista ungherese Piroska Nagy, sposa di un collega. In quel caso non ci fu violenza, poiché Piroska Nagy era consenziente. Ma lui aveva infranto le severe regole dell’Fmi, basate sulla morale nei rapporti di lavoro vigente nella società americana d’oggi, che condannano intrecci sessuali tra dirigenti e funzionarie di grado inferiore. La vicenda non comportò sanzioni. Lui si scusò pubblicamente con l’interessata e con la comprensiva moglie, Anne Sinclair, la quale passò sopra l’adulterio, dicendo che era stata “l’avventura di una notte”. [...] Per quel che riguarda il rapporto con le donne, la fama di Strauss-Kahn non è migliorata dopo la sua storia intima con l’economista ungherese. La quale poco dopo, in seguito a una riduzione del personale, è stata licenziata dall’Fmi. A New York e a Parigi era ben nota l’insistenza di Strauss-Kahn nel corteggiare, senza andare troppo per il sottile, le donne in cui si imbatteva. Alle truccatrici che lo preparavano alle trasmissioni televisive, cosi come alle occasionali compagne di viaggio, proponeva spesso direttamente rapporti non sempre soltanto amichevoli. E cosi nei ricevimenti newyorchesi e parigini. Altrettanto conosciute erano le sue incursioni nei club scambisti, in verità abbastanza correnti nella capitale francese [...] era [...] il candidato in grado di sconfiggere Nicolas Sarkozy. Essendo ancora in carica al Fondo Monetario Nazionale, non si era ancora iscritto alle primarie del partito socialista, fissate per il 9 e il 16 ottobre, ma erano in pochi a dubitare della sua volontà di partecipare alla corsa presidenziale. Anche per liberarsene, per allontanarlo dalla scena politica francese, Nicolas Sarkozy aveva sostenuto la sua nomina alla direzione generale dell’Fmi. Ma c’era stato un effetto boomerang, perché quel compito internazionale, svolto con successo, aveva aumentato la sua popolarità in patria. [...] Il candidato Strauss-Kahn era temuto dalla destra, ma non per questo era prediletto dalla “sinistra della sinistra”. Quest’ultima non perdonava al direttore generale dell´Fmi di avere imposto un eccessivo rigore alle classi meno abbienti dei vari continenti per superare la crisi economica e finanziaria. E non piaceva il liberismo di cui impregnava i suoi principi socialdemocratici. Né va a genio il lusso in cui si dice viva con la moglie Anne Sinclair. [...] Facendo pubblicità al vistoso patrimonio della famiglia, i giornali conservatori hanno contribuito ad alimentare la diffidenza dell’estrema sinistra nei confronti di Strauss-Kahn, sempre più popolare tra gli elettori moderati. Anne Sinclair, un tempo ottima e famosa giornalista televisiva, è nipote di Paul Rosenberg, che ha lasciato in eredità, oltre a numerosi immobili e svariate decine di milioni di euro, un’eccezionale collezione di quadri. Paul Rosembreg è stato un importante mercante d’arte (tra l’altro di Picasso) e aveva accumulato dipinti di valore inestimabile» (Bernardo Valli, “la Repubblica” 16/5/2011).