6 marzo 2002
Tags : Donna Summer
Summer Donna
• (LaDonna Andre Gaines). Nata a Boston (Stati Uniti) il 31 dicembre 1948. Cantante. In Germania incontra l’attore Helmut Sommer, dal quale prende il cognome, poi mutato in Summer. Nel 1975 esce Love to love you baby che vende un milione di copie solo negli Usa. «[...] la regina della disco music e sex symbol anni Settanta [...] un’ammirazione e un’amicizia profonde per Sophia Loren. ” stato l’incontro più importante della mia carriera. Ed è sempre presente nei miei pensieri. La ritengo una mia grande amica e a Los Angeles siamo quasi vicine di casa. I nostri figli si conoscono e si sono frequentati a lungo. Da Sophia ho imparato molto sul come comportarsi quando si diventa una persona famosa, su come riuscire a convivere con la celebrità, perché devo ammettere che io non ne ero davvero capace. Lei mi ha insegnato a non agitarmi, a stare tranquilla e a prenderla con filosofia. A essere sempre me stessa e non aver paura del pubblico. E a voler bene a tutti. veramente una donna dolcissima. [...] La normalità, per una artista, è davvero una grande conquista. Mi giudico umile, amante delle cose semplici, consapevole delle mie insicurezze, fiera del mio talento, innamorata profondamente della famiglia [...] La mia musica è sempre stata piuttosto sinfonica, con molti violini e archi. Sembra sempre che le mie canzoni abbiano una musica semplice, in realtà è molto complicata da eseguire. Quanto agli intellettuali, ai critici, beh, può darsi che a suo tempo non capissero, mentre sembra che ora siano tornati ad apprezzarla. Molti sono rimasti meravigliati quando, in alcuni miei concerti, mi sono esibita con una vera orchestra sinfonica [...] Mi rendo conto di essere fortunata. La mia musica - almeno nell’immaginario collettivo del pubblico americano - è diventata evergreen, quanto le canzoni di Frank Sinatra. E ne vado orgogliosa. Ad altre non è andata così bene: basti pensare a Gloria Gaynor o The Ritchie Family. La mia condizione era un po’ diversa dalla loro, quasi unica. Mi sono spostata dall’Europa agli Stati Uniti, per poi tornare in Europa. E continuo ad avere ottimi rapporti con Giorgio Moroder. Siamo amici, ci incontriamo”. Alti e bassi di una carriera... ”Sì, ma decisi da me. Ci sono stati momenti in cui mi sono voluta prendere una pausa, ho preferito mettermi in disparte. Ho anche scritto il mio libro. In America è molto faticoso essere famosi, non puoi permetterti di fermarti mai. Io invece non ero in grado di lavorare ininterrottamente per cinque anni di seguito. Altri artisti l’hanno fatto con l’aiuto di droghe, per riuscire a tirare avanti a certi ritmi. Io mi sono sposata, ho voluto occuparmi della mia famiglia. Ho continuato a lavorare per piccole etichette, ma forse la gente non se ne è accorta [...] Purtroppo oggi molti artisti fanno musica solo per guadagnare soldi. Mentre dal mio punto di vista, la cosa più importante è che un artista sappia esibirsi. Non basta saper riversare un nastro su disco o registrare in studio la voce e la musica. Ammetto che molti artisti oggi guadagnano soldi solo tramite questo ’esercizio’, mentre io ritengo indispensabile sapersi esibire anche dal vivo, di fronte a un pubblico vero [...] Mi sono sempre piaciuti i bei vestiti, quale donna non li ama? Confesso che possiedo un paio di abiti di Dolce e Gabbana da 30mila euro l’uno. Io ho consigliato loro di pensare a dei vestiti adatti anche alle donne ’normali’, e non solo alle fotomodelle anoressiche... Potrei fare da testimonial e sfilare per loro. Tra l’altro, sono le signore ad avere i soldi, quindi potrebbe essere un bel business per gli stilisti. Per disegnare i miei vestiti non hanno chiesto solo la mia taglia, ma sono entrati in un sito web nel quale erano specificate tutte le mie misure: c’era ogni minimo particolare delle misure del mio corpo” [...]» (Mario Luzzatto Fegiz, ”Corriere della Sera” 21/10/2005).