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 2002  marzo 06 Mercoledì calendario

TAJANI

TAJANI Antonio Roma 4 agosto 1953. Politico. Eletto al Parlamento Europeo nel 1994, 1999, 2004 (Forza Italia, Pdl). Dal 2008 commissario europeo ai Trasporti, dal 2009 all’Industria. Candidato sindaco di Roma nel 2001, fu sconfitto da Walter Veltroni • «[...] militava nel Fronte giovanile monarchico. Essendo i giovani monarchici quattro gatti, gli capitava spesso di unirsi alle più numerose riunioni del Fronte della gioventù dove veniva accolto con qualche diffidenza. I missini più anziani non avevano mica dimenticato il trattamento riservato dai Savoia al cavalier Benito Mussolini. [...] Pietrangelo Buttafico lo ricorda altezzoso e persino scortese con le signore in ascensore [...] ”Mia madre abitava a piazzale delle Muse dal ”37. Per molti anni abbiamo convissuto con i nonni e sempre in affitto. Non eravamo ricchi. Io per esempio andavo a scuola in autobus, col 4. I miei nonni non mi hanno mai comprato un motorino”. [...] figlio unico: ”I miei erano piuttosto severi. Si aspettavano che studiassi e che non dessi preoccupazioni”. Timido, il bambino Tajani venne costretto a socializzare: lo iscrissero agli scout, Roma 28, alla parrocchia di San Luigi Gonzaga, ”ma andavo a messa anche a San Roberto Bellarmino” [...] uno dei Luoghi romani per eccellenza. [...]» (Maria Latella, ”Sette” n. 5/2001). «Giornalista (a suo tempo capo della redazione romana del ”Giornale”) [...] ”Berlusconi lo conoscevo perché l’avevo intervistato qualche volta. [...] Fatto sta che io mi misi a sua disposizione e successivamente lui mi chiamò. E il 2 gennaio del 1994 mi trasferii ad Arcore. Voglio sottolineare che allora nessuno pensava che Berlusconi avrebbe vinto le elezioni [...] Papà Raffaele [...] era ufficiale dell’esercito [...] mamma Augusta [...] ha insegnato per tanti ann [...] Fu la mia passione per la storia del Risorgimento a spingermi verso i monarchici. Facevo la terza media quando nacque questa passione. Gli anni successivi al liceo Tasso furono importanti per la mia formazione. Erano anni turbolenti [...] Mi aggredirono e i miei genitori mi trasferirono a un altro liceo” [...]» (Flora Lepore, ”Chi” 25/4/2001).