Varie, 6 marzo 2002
TAMARO
TAMARO Susanna Trieste 12 dicembre 1957. Scrittrice • «La scrittrice italiana più letta del 900, l’autrice-fenomeno da oltre sei milioni di copie per Va’ dove ti porta il cuore, la romanziera più discussa e venduta, di certo la più tradotta (’in 42 lingue”, riferisce, ”e non so neanche i nomi di tutte”)». Ha esordito nel 1989 con La testa fra le nuvole, nel 1991 è uscita la raccolta di racconti Per voce sola, nel 1994 il bestseller internazionale Va’ dove ti porta il cuore. Il suo ultimo libro si intitola Rispondimi. «Passo anni e anni senza scrivere. E ogni volta mi chiedo se ne sarò ancora capace. Ma forse è come andare in bicicletta: quando arriva il momento, ti metti lì e ricominci […] Da vent’anni tengo un diario, su quaderni con le righe di prima elementare. Quando mi è capitato di rileggerne qualche pagina, ho capito che per uno scrittore sono una vera miniera […] Nell’anno prima di iniziare un nuovo libro, comincio ad avvertire uno strano movimento tellurico. E mi viene voglia di ricamare: compro le matassine, inizio tovaglie e tovagliette, che spesso poi restano a metà» (’Corriere della Sera” 20/2/2001). «In dodici anni ho fatto dodici libri, sono stanca. Più precisamente, per un lungo tempo non mi dedicherò più al romanzo, un tipo di narrazione che richiede il tuffo nelle tenebre, il contatto con il lato oscuro della vita. […] Siamo sommersi dai commenti sulla cronaca, tendiamo invece a trascurare la ricerca spirituale, l’unico percorso che ci permette di raggiungere un vero punto di vista. […] C’è un vuoto incredibile sulla cultura dell’anima, considerata, a torto, roba da preti: il destino, il libero arbitrio, la grazia...[…] A volte lo dico in maniera un po’ violenta. Crediamo, viziati da San Paolo, folgorato a cavallo sulla via di Damasco, che la fede sia un raggio di luce che ti colpisce all’improvviso, in realtà è una scelta scomoda, un cammino nell’incertezza non nella facilità, anche un percorso culturale. Invece scopri che i più scettici, i più diffidenti sono professionisti, magari intellettuali che non hanno mai letto un rigo della Bibbia. Il primo passo è andare incontro al mistero, accettare quella dimensione che non può essere controllata dalla scienza e dalla tecnologia. Poi può arrivare la fede […] Attenzione, io stessa mi interesso di astrologia, pratico lo yoga e il karate, ogni tanto vengo a Milano per seguire le lezioni di un maestro giapponese di arti marziali che ha un cognome simile al mio, Tamano. Ritengo tuttavia sbagliato confondere questo con la trascendenza […] Ho sempre avuto una certa idiosincrasia verso la psicologia, convinta come sono che con il buon senso si possa arrivare dappertutto. Inoltre, per dirigere una psiche, per aiutare a fare delle scelte occorre una grande apertura mentale, non basta una laurea […] Non mi piace poi nella psicoanalisi questo andare continuamente al passato, che diventa quasi una contemplazione di ciò che si è stati, mentre la vita passa. Non mi è mai capitato di incontrare una persona in analisi soddisfatta. Credo che negli ultimi quarant’anni la realtà sia andata più veloce delle tecniche analitiche […] Ho scelto di vivere in campagna e ho scoperto che il contatto quotidiano con la natura ti porta a una grande capacità di osservare, riflettere. Questo mi aiuta nel mio mestiere di scrittrice […] Ho quattro nipoti, le due che vivono a Hong Kong mi hanno detto che quando avranno 18 anni verranno a vivere con me […] Il successo? una cosa che non augurerei nemmeno al peggiore dei nemici: se non hai una forte ancora la tua vita può essere travolta. Ho conosciuto persone distrutte dal successo: falsa i rapporti, ti porta a vivere interpretando un personaggio e non la tua vita vera. Certo, vendere milioni di copie, avere un grande pubblico è una soddisfazione enorme, ma nelle dimensioni in cui l’ho conosciuto io è anche un forte trauma» (Dino Messina, ”Corriere della Sera” 3/10/2002).