Varie, 7 marzo 2002
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Terim Fatih
• Adana (Turchia) 4 settembre 1953. Ex calciatore. Allenatore. Col Galatasaray vinse la Coppa Uefa del 2000, con la nazionale turca 3° agli Europei 2008, in Italia ha allenato Fiorentina e Milan • «Con il Milan è andata in altro modo. Lui aveva capito subito che niente sarebbe stato facile, ma una decisione del genere forse non se l’aspettava. Braida aveva fatto di tutto per assumerlo e Galliani per accontentarlo. Da Rui Costa a Umit: il tecnico turco non poteva lamentarsi. Ma il problema di Terim era noto a tutti: gli precipitò addosso subito, il primo giorno di Milanello, quando dietro a quello sguardo sempre indeciso tra un sorriso di circostanza e un pensiero che potrebbe rivoluzionare il destino del pianeta, spuntò il faccione sferico di Carletto Ancelotti, tecnico comunque destinato, prima o poi, a quella stessa panchina. Ma lui ci pensò su un attimo e tirò fuori il sorrisetto un po’ sadico di chi ama le sfide. ”Vedrete che tra due mesi mi chiameranno per rinnovare il contratto’. Sfida persa. Anche a Innsbruck, alla vigilia della partita con Tirol, prima di Uefa della Fiorentina, il grande Fatih aveva stirato quelle labbra e aperto la bocca per dire: ”Il Tirol? Nessun problema. Passeremo noi’. Ci risiamo: Fiorentina fuori dall’Europa. Subito. Ma se a Firenze l’allenatore turco aveva affascinato la piazza col gioco e col suo populismo fatto di dichiarazioni altisonanti e di corse sotto la curva, a Milano non poteva funzionare così. I fiorentini, orfani di una società, avevano trovato in lui un uomo a cui affidare ciò che restava dei loro sogni, i dirigenti del Milan, invece, volevano solo punti in classifica. Quelli e basta [...] La lingua non lo aiutava. L’interprete Shoko gli stava appiccicato addosso come una guardia del corpo, i pranzi con Galliani non duravano mai troppo a lungo e rapporti veri con gli uomini della sua società non riusciva o non voleva costruirli. Tra alti e bassi, con una squadra che comunque si era dimostrata dalla sua parte, l’Imperatore ha iniziato a confondersi, forse ponendosi sempre la stessa domanda in terza persona: perché colui che alla guida del Galatasaray ha vinto quattro scudetti di fila e una Coppa Uefa, deve sempre dimostrare qualcosa? Chi dice che il problema è la lingua, chi non riesce a capire come un allenatore del Milan possa presentarsi in una sala stampa in bermuda, chi (quasi tutti) ripetono che ”era già tutto previsto’. Fatto sta che l’Imperatore aveva appena affittato una villa ad Arese, perché, diceva ”Più tengo lontano mia moglie e le mie figlie da via Montenapoleone e più risparmio’. Problema risolto. Galliani pensa a tutto» (Benedetto Ferrara).