Varie, 7 marzo 2002
TESTI
TESTI Fabio Peschiera del Garda (Verona) 2 agosto 1941. Attore. Per anni è stato un «bello del cinema» • «Da un certo punto in poi sono stato ingabbiato in questa immagine. Ma inizialmente essere un ragazzone di un metro e novanta fu la mia fortuna. Io ho fatto la gavetta vera, cominciando con ruoli da controfigura. [...] Ho preso il diploma di geometra, ho studiato architettura all’università. Il mio programma era di andare a costruire case e ponti in Africa, altro che cinema! [...] Aldo Rossi, un produttore di Milano, mi offrì di fare degli spot. Mi dette tanti di quesi soldi che mi convinse a rimanere in Italia. Dopo, per il fatto che conoscevo le lingue, cominciai a lavorare in coproduzioni francesi, sudamericane. Non credevo alla carriera, mi cambiavo il nome a ogni film. Mi facevo chiamare Ted Carson o Martin Moore, come un giocatore della nazionale inglese che mi piaceva tanto. Tutto questo fino a quando non arrivarono nella mia vita Sergio Leone, con i suoi western, e De Sica, con Il giardino dei Finzi Contini. Furono quest’ultimo film e l’Oscar che vinse a convincermi che ormai ero un attore e potevo pure farmi chiamare Fabio Testi [...]» (Flora Lepore, ”Chi” 18/7/2004). «Da ragazzo facevo sul lago le gare di nuoto di gran fondo tipo la Lazise-Sirmione. E poi sono sempre stato un po’ spericolato. Sapete come sono entrato nel cinema? Facendo la controfigura in un film sui pirati che giravano sul Garda. Avevo 13 anni e dovevo tuffarmi in acqua gettandomi dai pennoni di un nave. Le scariche di adrenalina sono pane per i miei denti» (Rossella Malaspina, ”La Gazzetta dello Sport” 29/7/2004). Vedi anche: Stefania Ulivi, Luisa Pronzato, ”Sette” n. 21/2001;