Varie, 7 marzo 2002
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Thorpe Ian
• Sydney (Australia) 13 ottobre 1982. Ex nuotatore. Ha vinto tre medaglie d’oro alle Olimpiadi del 2000 (400 sl, 4x100 sl, 4x200 sl), due a quelle del 2004 (200 sl, 400 sl). Primatista mondiale degli 800 sl (7’39’’16 il 24 luglio 2001 a Fukuoka) • «[...] il primo nuotatore miliardario che ha saputo rendere economicamente vantaggiosa una disciplina affascinante, dura e poco remunerativa. Il numero dei suoi sponsor è quello di un calciatore di successo, Ian è diventato l’uomo immagine dello sport australiano. Nelle sue partecipazioni ai Mondiali, ha collezionato 11 medaglie d’oro, senza contare le altre, in metalli meno pregiati. Con i suoi cinque ori olimpici è diventato il campione olimpico australiano più medagliato della storia. il primo nuotatore ad aver oltrepassato i confini delle piscine, non solo in Australia dove il nuoto vale come il calcio nel nostro vecchio continente. Ian è il primo nuotatore globale, lo si può trovare che scende da un grattacielo di Ginza con la sua faccia stampata su un cartellone pubblicitario oppure sui giornali gay, di cui è diventato un’icona. Come tutte le icone, Ian alimenta leggende e storie di gossip, come quella del presunto matrimonio con la collega Amanda Beard su una spiaggia californiana. Avvenimento opportunamente mai confermato mai smentito. [...] nel 2002 [...] pensò addirittura di smettere e per ritrovare motivazioni ingaggiò, come allenatrice, la sua insegnante di storia dell’arte del liceo che gli parlava della vita passeggiando a piedi nudi sulla spiaggia. [...] La stanchezza, in realtà, è il riflesso della vita fuori dalle piscine che lo impegna sempre di più. Thorpe non vuole farsi condizionare dal nuoto. Ha altri interessi. La storia antica, ad esempio: è un grande ammiratore di Alessandro Magno e non si è perso il film di Oliver Stone sulla vita e le imprese del re macedone. Ma soprattutto sta pianificando alcune attività che possano ”sopravvivere” alla fine dell’attività agonistica. [...]» (Roberto Perrone, ”Corriere della Sera” 5/1/2005). «Di lui, Don Talbot, il guru del nuoto australiano, disse: ”Diventerà nel nuoto quello che sono stati Pelè e Maradona nel calcio”. Aveva ragione […] Fa la stessa vita da 10 anni. Sveglia per cinque giorni alla settimana alle 4.17 a.m. (questa è gente precisa, al minuto), alle 5.00 in piscina, allenamento fino alle 7.30. Scuola, pranzo, riposino. Alle 4.00 p.m. di nuovo in acqua, per due ore. I weekend dedicati alla famiglia, agli amici, al surf, magari a qualche concerto di Kylie Minogue. I sacrifici hanno pagato: coppe, targhe, medaglie, milioni di dollari australiani dai suoi undici sponsor (dai telefoni ai biscotti) e una fama che ha superato i confini nazionali e quelli delle piscine» (Roberto Perrone, ”Corriere della Sera” 15/9/2002).